Bambino azzannato al volto da tre cani: è in ospedaleRaggianti le fate. Il dt Casella: "C'è tanto lavoro alle spalle e tanto stare insieme,trading a breve termine siamo una famiglia. Abbiamo lavorato tanto, con principi sani" 30 luglio - 22:44 - MILANO Angela Andreoli, Alice D'Amato, Manila Esposito, Elisa Iorio e Giorgia Villa: sono i nomi delle "fate" azzurre - come sono state ribattezzate -, argento nel concorso a squadre di ginnastica artistica ai Giochi. La loro impresa eguaglia quella della squadra femminile nel 1928, ad Amsterdam, unica medaglia finora della squadra donne, che 96 anni fa erano state invece nominate le "Piccole pavesi". ANSIA— "Avevo ansia, sapevo che dal mio esercizio passava il podio, ma le mie compagne sono venute da me a dirmi di rilassarmi e divertirmi e sono riuscita a fare il mio esercizio bene. È l'emozione più grande che abbia mai provato, che mi ripaga di tutti i sacrifici fatti: rinunci alla tua vita da adolescente per inseguire il sogno delle Olimpiadi e coronarlo con l'argento dietro gli Stati Uniti...": Angela Andreoli è raggiante dopo lo storico risultato. "La Biles? Mi ha fatto i complimenti", ha aggiunto. Anche per Elisa Iorio, che ha fatto la finale da infortunata gareggiando solo alle parallele, "l'emozione è tanta, abbiamo raggiunto un obiettivo storico. La dedica? Alla mia famiglia, al mio ragazzo che mi sostiene, fa lo stesso sport e mi capisce, e poi a tutte le persone che ci supportano". niente sonno— "Ieri sera ho fatto veramente fatica ad addormentarmi - racconta invece Manila Esposito -. Non ho le parole per descrivere come mi sento in questo momento. Siamo state brave a mantenere la concentrazione fino alla fine".. lavoro— "C'è tanto lavoro alle spalle e tanto stare insieme, siamo una famiglia. Abbiamo lavorato tanto, con principi sani, abbiamo anche saputo perdere e quando una entra dà sempre il suo contributo, è questo il nostro punto di forza - le parole del direttore tecnico Enrico Casella -. Abbiamo cercato di dare uno spirito di squadra e le ragazze lo hanno percepito in pieno, sapendo reagire. C'è sempre stata la capacità di non abbattersi, di non piangersi addosso, nemmeno quando Elisa Iorio si è fatta male". Ginnastica: tutte le notizie Gazzetta dello Sport © RIPRODUZIONE RISERVATA
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