OMS, cautela nelle riaperture: “La situazione in India può accadere ovunque”«Tu sei una ragazza sporca,investimenti come tu madre, fai cose sporche, sei brutta e grassa, guardati». Queste le parole pronunciate da un bambino di 12 anni a una compagna di scuola a Pescara. Per mesi la vittima è stata presa di mira con offese e insulti in qualsiasi momento della giornata. E la stessa scuola che non ha adottato nessuna misura per proteggerla dal bullo, è stata condannata in secondo grado dalla Corte d'appello dell'Aquila per risarcire il danno arrecato alla bambina. La somma ottenuta dopo aver fatto causa alla scuola? 60mila euro. Fondamentali per giungere alla sentenza le testimonianze dei compagni di classe. Nel 2015, quando sono cominciati gli insulti, la bambina ha perso 20 kg. Ha cambiato scuola dovendo ripetere l'anno, mentre la punizione per il bullo è stata una sospensione di una settimana. Dopo anni i giudici definiscono le misure adottate come non sufficienti per arginare i comportamenti vessatori del 12enne.Oggi 23enne, la ragazza è tornata a vivere grazie anche al sostegno psicologico ricevuto. Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Luglio 2024, 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Covid coniugi separati si ritrovano dopo un anno e festeggiano 72esimo anniversario di matrimonioGeorgia, infermiera di 27 anni morta dopo la prima dose di vaccino Ungheria, capsula del tempo del 1845 ritrovata nella Cattedrale di EsztergomRegno Unito, opera di Banksy venduta per 16 milioni di sterlineIl coniglio più grande del mondo è stato rubato: ricompensa di 1000 euro a chi lo trova