Affiliate Expo, terza edizione rinviata al 19 marzo 2020Conferenze stampa sul coronavirus: perché farle alla stessa ora?CampanellaConferenze stampa sul coronavirus: perché farle alla stessa ora?Martedì 7 aprile Lombardia e Protezione Civile hanno tenuto le conferenze stampa giornaliere sul coronavirus alla stessa ora: come mai? di Debora Faravelli Pubblicato il 7 Aprile 2020 | Aggiornato il 17 Settembre 2020 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataCoronavirusgiuseppe contelombardia#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Da quando è scoppiata l’epidemia di coronavirus nel nostro paese, tutti gli italiani aspettano ogni giorno le 18:00 per ascoltare la conferenza stampa dalla sede della Protezione Civile e avere i dati relativi ai nuovi contagi, decessi e guariti giornalieri. Per i lombardi poi l’appuntamento del tardo pomeriggio si fa doppio, perché gli amministratori della regione più colpita sono soliti, tra le 16:30 e le 17:30, fornire i numeri del proprio territorio e aggiornare sulla situazione in cui versano gli ospedali della zona. Nella giornata di martedì 7 aprile però i residenti in Lombardia hanno dovuto scegliere se seguire il bollettino regionale o quello nazionale, dal momento che sono stati tenuti nello stesso orario. Come mai questa scelta?Conferenze stampa sul coronavirus alla stessa oraLa prima cosa che viene da pensare è la riproposizione, anche televisiva, dello scontro che si è venuto a creare tra governo e regioni. L’ultimo pretesto per discutere anche di fronte ad un’emergenza sanitaria come quella in atto è stata la mancata chiusura dei comuni di Nembro e Alzano Lombardo dove, già prima che tutta l’Italia diventasse zona rossa, si erano registrati diversi contagi.LEGGI ANCHE: Tasso di mortalità Coronavirus: i dati per età, sesso e patologie pregresseIl 3 marzo 2020 il Presidente Attilio Fontana aveva chiesto all’esecutivo di blindare quei territori, ma quest’ultimo ha risposto chiudendo direttamente la nazione cinque giorni dopo. “A quel punto noi non avevamo neanche da un punto di vista giuridico la possibilità di intervenire“, hanno affermato fonti regionali. Immediata la risposta del Premier Conte, secondo cui “non abbiamo impedito alle regioni di assumere ordinanze più restrittive“.Si tratta comunque solo dell’ultimo tassello di un botta e risposta che è iniziato fin dai primi casi diagnosticati. I più ricorderanno quando Conte aveva insinuato che un ospedale locale non avesse rispettato i protocolli, generando l’ira della Lombardia ma soprattutto il titolo della CNN “Conte ammette che c’è stata una falla nel sistema sanitario“.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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