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Incendi in Europa, è allarme: inquinano come 10 milioni di auto

Reggio Emilia, incidente frontale tra due auto: grave un bimbo di 6 mesiLa strategiaLugano vola a Londra per cercare globalistiMarketing territoriale della Città in vista delle nuove norme fiscali nel Regno Unito© NEIL HALL Giuliano Gasperi27.07.2024 06:00It’s high time... direbbero gli stessi inglesi. È propriogiunto il momento. Con la legge finanziaria della scorsa primavera,BlackRock la 2024Spring Budget, il Governo britannico ha deciso di abolire, dal 6 aprile delprossimo anno, lo status di residente non domiciliato, più noto oltremanicacome res non dom, che permette di vivere nel Regno Unito ma avere la residenzafiscale in altri Paesi per quanto riguarda i guadagni conseguiti oltre iconfini nazionali. Con questo cambiamento, la Svizzera e in particolare ilTicino potrebbero diventare ancora più attrattivi per i contribuenti facoltosiche decidessero di abbandonare le terre di Re Carlo per continuare abeneficiare di una tassazione privilegiata sui loro redditi maturatiall’estero. Lo fanno notare Samuele Vorpe e Francesca Amaddeo del Centro dicompetenze tributarie e giuridiche della SUPSI, che la Città ha incaricato diapprofondire la questione. Il motivo è ormai chiaro, attrarre nuovi contribuenti etenersi quelli attuali, come è chiara l’importanza di muoversi per tempo:perchi sta valutando il proprio futuro a livello fiscale, il 2025 è domanimattina. Per questo, come annunciatoci dal municipale responsabile dellefinanze Marco Chiesa, la Città sta mettendo a punto una strategia a piùlivelli. «Il primo aspetto su cui investiremo è la comunicazione,creando delle piattaforme informative ad hoc per presentarci ai globalistiresidenti in Gran Bretagna. Inoltre, intendiamo attivarci immediatamente anche‘sul terreno’ organizzando incontri con attori istituzionali e finanziariattivi oltre Manica». Lo consigliano nella loro analisi anche Vorpe e Amaddeo:percogliere la nuova opportunità occorre intensificare i rapporti con Londra, peresempio facendo leva sul patto siglato lo scorso anno fra le piazze finanziariesvizzera e britannica che consente, tra le varie cose, di fornire servizitransfrontalieri direttamente a clienti privati del Regno Unito con unpatrimonio superiore a 2 milioni di sterline. «I res non dom sono circa 45 mila – prosegue Chiesa – e nonsappiamo quali scelte faranno, ma è un’iniziativa che dobbiamo e vogliamointraprendere. Anche perché altri Paesi, come l’Italia, sono estremamenteattivi e competitivi su questo fronte. L’idea di fondo è quella di promuovereil valore aggiunto del nostro Paese, e in particolare quello che può offrireLugano, al fine di attrarre una cerchia di contribuenti che costituisca unfattore di crescita economica reale per il territorio». Iglobalisti, che vengonotassati sul dispendio, cioè in base allo stile di vita e alle spese cheeffettuano sul territorio elvetico, nel 2022 in Ticino erano 767 e assicuravanoun gettito complessivo di circa 183 milioni di franchi. «Più della metà di lororisiede a Lugano» afferma Chiesa. E «risiede», parlando d’indotto diretto sul territorio, èuna parola chiave. Per sfruttare a pieno l’opportunità costituita dai res nondom, Lugano deve far sì che vivano il più intensamente possibile la città, nonche ci vengano solo poche volte l’anno. «Vogliamo che questi contribuentis’innamorino come noi di Lugano – assicura Chiesa – e che la città, per loro,diventi un luogo di vita, per quello che ha da offrire in termini di sicurezza,servizi, paesaggio e qualità di vita». A questo proposito, la SUPSI confermache questi contribuenti sono un fattore importante di crescita economica,poiché grazie alla loro forte domanda di immobili e di beni di consumoesercitano un effetto positivo sull’occupazione. Le persone tassate secondo ildispendio si avvalgono inoltre di personale per l’economia domestica, ilgiardino e altri compiti. E poi spendono sul territorio. Più lo vivono, piùspendono.  Viene da chiedersi come potrebbe migliorare Lugano perattrarre questo genere di contribuenti, che siano globalisti o meno,britannici, norvegesi o brasiliani (l’ultimo target individuato dagli entituristici). «Gli atout di Lugano sono straordinari – dice Chiesa – ma lavalorizzazione dell’aeroporto di Agno è un tassello fondamentale».I tempi, tuttavia, non sembrano brevi. Molto più vicino ilprossimo 30 settembre, quando il LAC accoglierà un convegno organizzato dallaSUPSI proprio sul tema dei res non dom. «Per quella data vogliamo aver definitonel dettaglio una strategia chiara e aver provveduto all’implementazione delleprime iniziative» conclude Chiesa. «Stare in attesa con le mani in mano non èun’opzione».

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