Russia, la minaccia di Putin: "L'Europa è nel mirino"Mentre il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara annuncia che da settembre verranno vietati i cellulari in classe alle elementari e medie,VOL anche per uso didattico, e raccomanda l'uso del diario cartaceo, la scuola Barsanti di Firenze si è portata avanti, prendendo misure ancora più severe: da settembre, i cellulari saranno vietati anche a docenti, bidelli e visitatori. Per gli alunni "furbetti" scatterà il sequestro del dispositivo e una nota disciplinare. Meno restrittivo l'obbligo per gli adulti, ma chiaro: per dare l'esempio i professori potranno utilizzare gli smartphone solo al di fuori dell'orario di lezione, a meno che non vi siano comprovate urgenze.«Bisogna dare il buon esempio»Il preside Marco Menicatti ha spiegato che l’obiettivo è insegnare un uso responsabile del cellulare, combattendo la dipendenza che riduce attenzione, apprendimento e comunicazione. «È evidente - spiega al Corriere della Sera - che noi adulti ci sentiamo sempre più impotenti a contrastare questa dipendenza. Ma qualcosa di concretamente educativo lo possiamo fare eccome: dare, semplicemente, l’esempio».Registro elettronico o cartaceo?Per quanto riguarda il registro elettronico e cartaceo, invece, la scuola aveva subito già alcune critiche lo scorso anno per aver deciso di "bandire" l'ormai assodato sistema digitale. Ecco allora che da quest'anno si passerà a una soluzione ibrida: i compiti saranno dettati in classe e annotati dai ragazzi sui diari, mentre il registro elettronico sarà consultabile solo se necessario. I compiti assegnati dopo la fine della lezione saranno considerati nulli e cancellati. Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Luglio 2024, 13:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Parigi 2024, parla l''uomo blu' della cerimonia: "Niente guerre se siamo tutti nudi"MillionDay e MillionDay Extra, le due estrazioni di martedì 6 agosto 2024: i numeri vincenti Francesco Chiofalo cambia colore degli occhi e non può più viaggiare fuori dall'Italia: ecco perchéStellantis e la vendita di Maserati, cosa ha detto l'aziendaEmilio Fede ricoverato in Rsa, l'autore del video (che ha scatenato le polemiche): «Non ero in servizio e non l'ho obbligato»