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Giffoni, "Soffro di eco-ansia": le parole di una ragazza fanno commuovere Pichetto Fratin

Giorgia Meloni sull'emergenza incendi al Sud Italia: "Ora grande piano di prevenzione idrogeologica"Le auto che hanno fatto la storiaBerline e famigliari di successo firmate SimcaLa casa produttrice francese nacque come affiliata della Fiat e si ritagliò uno spazio privilegiato tra gli anni '40 e '70 del secolo scorso,trading a breve termine prima dell'inesorabile declinoUna Simca del 1963 Enrico Campioni30.07.2024 09:44La Simca è stata una marca molto nota in Europa tra gli anniQuaranta e Settanta del secolo scorso. La Société Industrielle de Mécanique etCarrosserie Automobile nacque in sostanza come affiliata della Fiat (un po’come avvenne pure in Spagna con la Seat), di cui produceva su licenza svariatimodelli. Abbandonata la sinergia con l’azienda italiana, Simca si avvicinòall’americana Chrysler di cui divenne uno dei marchi in Europa.Già prima di allora erano state lanciate con successosvariate vetture, come la celebre Aronde degli anni Cinquanta e, per sostituirequest’ultima, le berline 1300 e 1500, che ottennero un buon successo pure inSvizzera. La meccanica robusta, gli interni comodi e spaziosi (com’era tipicodelle auto francesi di allora) e un’estetica piacevole garantivano alle Simcala simpatia del pubblico europeo.Tuttavia, dall'inizio degli anni Sessanta, l’azienda era sì ancoramolto attiva sui mercati automobilistici d’Europa, ma dal profilo finanziario sitrovava in una situazione a dir poco turbolenta. Infatti, i capitaliscarseggiavano e la Fiat che ne era il sostegno cardine si stavaprogressivamente ritirando per lasciare il posto al gigante americano Chrysler.Cosicché, se da un lato i dollari di Detroit permisero dilanciare la piccola Simca 1000, dall'altro il resto della gamma doveva essererinnovato per poter beneficiare del boom degli anni Sessanta. Per questomotivo, al fine di riconquistare l'emergente clientela della classe mediad’Europa, Simca lanciò una coppia di berline ben equipaggiate: la 1300 e la1500.Mario Revelli de Beaumont (noto designer italiano) progettòun'auto equilibrata, sobria e classica sotto ogni punto di vista,allontanandosi dalle curve antiquate della Aronde P60 e della barocca Ariane.In effetti, tutto in questa vettura è misurato, fino al nome (1300inizialmente, poi 1500 un anno dopo).Dal profilo tecnico, al momento del debutto la 1300 adottavamolte componenti della Aronde, come trazione posteriore, assale posteriorerigido e motore da 1’290 cc, 4 cilindri da 54 CV. Le sospensioni sono stateovviamente migliorate, così come l'assetto di guida. I freni, invece, sonorimasti molto convenzionali, con quattro freni a tamburo. La vettura fulanciata nel marzo 1963, seguita (come accennato) pochi mesi dopo dalla 1500azionata da un 4 cilindri di 1'475 cc e 69 CV. La versione al vertice dellagamma era ancor più confortevole della sorella 1300 ma pure un po' più moderna,con freni a disco anteriori (la 1300 li ebbe solo nel 1965). In linea con l'influenza americana, poteva anche esseredotata di un cambio automatico opzionale. Alla fine dello stesso anno, la gamma1300/1500 fu completata da una versione station-wagon molto apprezzata anchedalle forze di polizia francesi. Nonostante il suo aspetto discreto, il duo 1300/1500era un'alternativa molto credibile sul mercato, forse addirittura una dellemigliori.Dopo il lancio della Simca 1100, nel 1966, al fine dievitare che i vari modelli si divorassero quote di mercato tra loro, Simcadecide di “ingrandire”, più che aggiornare le berline 1300/1500. Infatti, decisedi allungare di quasi 20 cm le berline ma non le familiari, stranamente, econferendo loro un aspetto più formale. I nuovi modelli furono denominati 1301e 1501 e sottoposti pure a un profondo restyling esterno e interno. Lanciatialla fine del 1966, tali vetture continuarono la loro brillante carriera, tantoche nel 1969 la gamma fu rafforzata dalla 1501 Special, il cui motore fuportato a 81 CV e che si vide dotare di una leva del cambio sul pavimento e nonpiù al volante. E, allo stesso modo, pochi mesi dopo, fu lanciata la 1301Special da 70 cavalli.Con il passare del tempo, negli anni Settanta il destino diqueste Simca si fece molto più complicato. Pur rimanendo in listino fino al1976, la gamma si restringe costantemente, con la 1501 che sparisce nel 1972 ele 1301 che sono ormai superate anche dal profilo del look e si vendono ormaisolo a veri “aficionados”. Del resto, la Chrysler nel 1975 lancia le eredi diquesti modelli, le celebri 1307, 1308 e 1309 (due volumi e cinque porte) alpasso con i tempi e con i gusti dell’utenza e sono “Auto dell’Anno” 1976. Ma leberline e le station-wagon della gamma che va in archivio hanno fatto un ottimolavoro, tanto che in circa dieci anni ne sono stati venduti oltre 1'343'000 unità.La scheda (Simca 1300 L berlina, 1967)Cilindrata: 1'290ccPotenza e coppia:54 CV, 8,9 kgmAccelerazione: n.d.Velocità massima:135 km/hConsumo medio: 8,2l/100 kmPeso a vuoto: 980kgDati da: Tuttele auto del mondo 1967, Quattroruote, Milano

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Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

  • Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock
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