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Silvio Berlusconi sul Centrodestra: "Senza Forza Italia non esisterebbe"

G7, per Meloni sulla parola “aborto” in dichiarazione finale «non c’è stata discussione»«Fango&Cash»,investimenti questo il nome dell’operazione che ha portato alla scoperta di illeciti amministrativi per lo smaltimento nelle Marche di rifiuti da scavo e demolizione da Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Puglia, Campania, Umbria e Lazio. Coinvolte 188 società «Fango&Cash», questo il nome dell’operazione che ha portato alla scoperta di illeciti amministrativi per lo smaltimento nelle Marche di rifiuti da scavo e demolizione da Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Puglia, Campania, Umbria e Lazio. Coinvolte 188 società.Le società hanno conferito ingenti quantità di rifiuti terrosi o da demolizione presso l’impianto di Castelbellino, omettendo il documento che identifica i rifiuti, o scaricando in aree diverse rispetto a quelle dichiarate nei documenti.Le multe notificate dalle forestali delle provincia di Ancona ammontano a 14.632.858 per 4.300 verbali.«Fango & Cash», questo il nome dell’operazione che ha portato alla scoperta di illeciti amministrativi per lo smaltimento di rifiuti da demolizione a Castelbellino, nelle Marche, che hanno portate a multe per 14.632.858 con 4.300 procedure che hanno coinvolto 188 società in otto regioni: Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Puglia, Campania, Umbria e Lazio. L’attività di accertamento condotta è una delle più grandi a livello nazionale di sempre per capillarità.I processi verbali sono stati notificati dalle forestali della provincia di Ancona: Jesi, San Marcello, Senigallia, Genga Frasassi e Conero. Nello specifico le illegalità riguardano migliaia di trasporti irregolari e relativo conferimento di rifiuti speciali non pericolosi, costituiti da terre e rocce di scavo e rifiuti da demolizione, presso due impianti di recupero di una società con sede nel comune di Castelbellino.Le societàLe 188 società sono per la maggior parte operanti nelle Marche, 125 hanno sede in provincia di Ancona, 27 risiedono in Provincia Macerata, 9 hanno sede a Pesaro Urbino, 3 ad Ascoli Piceno, 1 è in Provincia Fermo. Le società hanno conferito ingenti quantità di rifiuti terrosi o da demolizione presso l’impianto di Castelbellino, omettendo di produrre il formulario di trasporto (documento che identifica e caratterizza i rifiuti) o scaricando in aree diverse rispetto a quelle dichiarate nei documenti o comunque utilizzando formulari con dati incompleti o inesatti.L’indagineL’indagine «Fango & Cash» è stata diretta dalla procura distrettuale Antimafia di Ancona per il reato di attività organizzata per i traffici illeciti di 640mila tonnellate di rifiuti, e ha portato già lo scorso 10 marzo a misure cautelari personali e reali disposte dal Gip di Ancona a carico di 5 persone e 4 società. In particolare due persone erano state collocate agli arresti domiciliari, una colpita da obbligo di dimora e due colpite da misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriale. Sono stati sequestrati denaro e beni per un totale di 4.969.924 euro, oltre a 76 camion e 7 mezzi d'opera, quali escavatori e mezzi movimento terra.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi

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