Insulti a Liliana Segre: indagato chef Rubio e altre 19 persone

Non si hanno notizie di un 40enne di Scorrano: scattate le ricercheDubai sta compiendo un passo importante verso l’integrazione dell’intelligenza artificiale nel suo sistema educativo. In un annuncio arrivato oggi,criptovalute lo sceicco Hamdan bin Mohammed, principe ereditario di Dubai, ha rivelato che tutti gli insegnanti della città saranno formati nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale.Questo annuncio si inserisce nel “piano annuale di Dubai per accelerare l’adozione di applicazioni di intelligenza artificiale”, sottolinea lo sceicco in un post su X. “Il nostro obiettivo è creare un sistema educativo che fornisca ai nostri studenti strumenti pronti per il futuro e fornisca un ambiente di apprendimento ottimale supportato dalle tecnologie di intelligenza artificiale”.In line with Dubai's annual plan to accelerate the adoption of AI applications, we announce today the launch of a programme to upskill all teachers in Dubai in artificial intelligence. The top 10 teachers who effectively integrate AI into their teaching practices will be honoured…— Hamdan bin Mohammed (@HamdanMohammed) June 12, 2024 Come emerge dallo stesso tweet, per incentivare l’adozione dell’AI nelle aule scolastiche, Dubai premierà i 10 insegnanti che integreranno più efficacemente l’intelligenza artificiale nelle loro pratiche di insegnamento durante l’AI Retreat 2025.Microsoft investe negli Emirati Arabi: 1,5 miliardi per G42Le ambizioni degli Emirati ArabiMa questa è solo una delle iniziative portate avanti dal Paese. Come spiegato dal ministro dell’AI degli Emirati Arabi Uniti, Omar Al Olama, l’intenzione è diventare un punto di riferimento globale nel settore, perseguendo tre principali obiettivi: “Focalizzarsi sulla qualità della vita come driver principale per l’implementazione dell’intelligenza artificiale, essere i primi sul mercato e essere un ecosistema che mette il talento al centro”.L’impegno del Paese in campo AI è iniziato nel 2017, sia sul versante software sia su quello hardware, e oggi – rivendica il ministro – gli Emirati sono pronti a competere con gli Stati Uniti e altri big player.

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