Guerra in Ucraina, l'appello del presidente Zelensky: "Servono decisioni coraggiose"Risarciti i rider di Uber Eats che si sono costituiti parte civile nel processo per caporalato - Fotogramma COMMENTA E CONDIVIDI Un risarcimento di 10mila euro a testa per i 44 rider che si sono costituiti parte civile nel processo per caporalato partito da un’inchiesta sulla sede italiana di Uber Eats e poi allargatosi a macchia d’olio ad altre realtà. Il gup Teresa De Pascale del trimbunale di Milano ha condannato a 3 anni e 8 mesi Giuseppe Moltini,trading a breve termine uno dei responsabili delle società di intermediazione coinvolte nell'inchiesta del pm Paolo Storari che aveva portato al commissariamento della filiale italiana di Uber, nel maggio del 2020, revocato a marzo dai giudici dopo il riconoscimento del percorso «virtuoso» intrapreso dalla società. Altri due imputati sono stati condannati (2 anni e 1 anno e 6 mesi) ma solo per reati fiscali. Il gup ha deciso di convertire il sequestro di circa 500mila euro in contanti, disposto nel corso delle indagini, in un risarcimento per i fattorini che si sono costituiti parte civile, che lavoravano tra Milano, Torino e Firenze e che erano entrati nel procedimento proprio per chiedere il riconoscimento dei danni subiti, assistiti tra gli altri dal legale Giulia Druetta. Parti civili anche la Cgil e la Camera del Lavoro, rappresentate dall'avvocato Andrea Ronchi, a cui è stato destinato un risarcimento di 20mila euro. Le indagini avevano appurato che i rider di Uber Eats, venivano "pagati a cottimo 3 euro a consegna", "derubati" delle mance e "puniti" se si ribellavano al sistema. Tra le persone coinvolte nell'inchiesta Gloria Bresciani, manager (sospesa) di Uber, anche lei accusata di caporalato. Per lei la prima udienza è fissata il 18 ottobre. Bresciani e gli altri tre accusati di caporalato avrebbero reclutato rider assumendoli tramite le società Flash Road City e Frc srl «per poi destinarli al lavoro presso il gruppo Uber in condizioni di sfruttamento». Il gup aveva mandato a giudizio pure la società di intermediazione Frc, imputata per la legge sulla responsabilità amministrativa, e accolto i patteggiamenti per caporalato di Leonardo Moltini (3 anni) e Danilo Donnini (2 anni), sempre responsabili delle società di intermediazione di manodopera, e di un altro imputato, Miriam Gilardi, per favoreggiamento a 1 anno e 6 mesi. Uber è stata citata come responsabile civile.
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