Venezia: donna taglia il pene del compagno dopo un litigioDue ragazzi sono stati aggrediti a Roma solo perché si tenevano per mano,VOL dopo essere usciti da un locale Lgbtq+. Tre uomini e una donna si sono avventati su di loro gridando: «Guarda sti fr**i». A denunciare l’accaduto è il servizio Gay Help Line 800 713 713 che ha pubblicato il video«Lo scorso weekend, alle 4 di notte, Mattia e Antonio (nomi di fantasia) sono stati aggrediti dopo essere usciti da una serata Lgbtq+ a Roma. Mentre attraversavano la strada, mano nella mano, un’auto ha tagliato loro la strada per poi fermarsi. Un grido di uno dei due ragazzi, spaventato, ha scatenato la violenza». A denunciarlo è il servizio Gay Help Line 800 713 713 che ha raccolto la denuncia dei due ragazzi aggrediti. «Quattro persone (tre uomini e una donna) sono scese dall’auto e li hanno picchiati, mentre tra loro si dicevano “Guarda sti fr**i”. Antonio è stato colpito con una cintura, calci e pugni, mentre la donna ha colpito entrambi alla testa. Pubblichiamo il videoper chiedere a chi li riconosce di segnalarli alla nostra Gay Help Line 800 713 713 o alle forze dell’ordine». Le reazioni della politicaL’episodio è stato condannato anche dal mondo della politica. «Un’aggressione omofoba che va punita duramente individuando e processando i criminali responsabili di questo pestaggio. L’Italia non è un paese sicuro: cosa fa il ministro Piantedosi per garantire la sicurezza e l'incolumità delle persone?», ha detto il deputato Angelo Bonelli di Avs chiedendo al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, di riferire in Parlamento.«È inammissibile che coppie gay, lesbiche e trans subiscano quotidiane violenze. Ora basta! Meloni, niente da dire? A quando una legge contro l’omofobia?»Sdegno da parte anche del presidente Francesco Rocca: «Quanto si è visto nel video diffuso dall'Associazione Gay Center è inaccettabile. La Regione Lazio condanna con forza qualsiasi comportamento omofobo e si impegna attivamente a diffondere una cultura del rispetto. Spero che i responsabili siano presto individuati e assicurati alla giustizia». ItaliaPride, 30 anni di rivendicazioni per i diritti Lgbtqia+ attraverso i manifesti politiciMicol MaccarioMentre Titti Di Salvo e Augusto Gregori, rispettivamente presidente e vicepresidente del Municipio Roma IX Eur, fanno sapere con una nota di aver incontrato i ragazzi aggrediti all’Eur: «per esprimere loro lo sdegno dell'Amministrazione e la nostra solidarietà e vicinanza. Da quando è avvenuta l'aggressione siamo fortemente impegnati nel collaborare con le forze dell'ordine per individuare i responsabili dell'aggressione omofoba».A esprimere solidarietà alla coppia aggredita arriva anche la federazione romana di Fratelli d'Italia: «Ogni forma di violenza va condannata senza se e senza ma».La denuncia di Gay Help LineLa coordinatrice del servizio Alessandra Rossi racconta: «I ragazzi ci hanno allertati dopo essere stati al pronto soccorso, sono molto scossi. Ora sono seguiti dai nostri psicologi e dal nostro servizio legale. Sono stati molto coraggiosi a denunciare. Abbiamo deciso di rendere pubblico il video, che girava su canali privati, perché siamo preoccupati. Ci sono continui episodi di aggressioni ai danni della comunità Lgbtq+, scatenati spesso da futili motivi, come in questo caso. La cultura dell'odio non può e non deve essere portata nei luoghi della socialità e del divertimento. I luoghi della notte devono continuare a essere sicuri, per questo vanno presidiati». FattiNon sarà lo spray al peperoncino a rendere le strade più sicure per le donneIl racconto degli aggreditiI due ragazzi hanno raccontato di essersi sentiti in trappola quando gli aggressori hanno visto che si tenevano per mano e hanno iniziato a gridare "fr...": «Non possiamo più accettare di vivere in una società dove la violenza, come quella che abbiamo subito, è ancora una triste realtà. Ci teniamo a lanciare un messaggio contro ogni tipo di aggressione», sottolineano. «Siamo stanchi di dover avere paura di passeggiare mano nella mano, di guardarci continuamente alle spalle, di vivere con l'ansia costante di essere vittime di atti insensati». ItaliaAssociazioni pro-vita nei consultori e diritti Lgbtq. La presa in giro di MeloniVitalba AzzollinigiuristaMattia e Antonio hanno deciso di rendere pubblica la loro aggressione perché: «Pur non essendo attivisti di professione, non possiamo rimanere in silenzio di fronte a tale brutalità. Oltre al dolore fisico del pestaggio, ci ha ferito profondamente l'indifferenza di chi ha assistito alla scena - proseguono - Anziché intervenire per aiutarci, queste persone hanno preferito filmare l'accaduto e pubblicarlo sui social, beffandosi del nostro dolore. Rivedendo il video, siamo rimasti sconvolti dalla ferocia con cui siamo stati attaccati, senza che nessuno temesse le gravi conseguenze che un simile gesto poteva avere».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi
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