Lombardia zona bianca, Fontana: "Percentuali vicine all'immunità di gregge"Si tratta del più grande scambio di prigionieri mai avvenuto dai tempi della Guerra Fredda,analisi tecnica quello che c'è stato l'1 agosto ad Ankara tra Stati Uniti e Russia, e che ha coinvolto anche alcuni stati europei. Un'operazione definita dai giornali internazionali come “la più complessa nella storia statunitense” e che ha visto il rilascio di 24 detenuti, tra cui il giornalista statunitense Evan Gershkovich e l'ex marine Paul Whelan, entrambi trattenuti in Russia con accuse di spionaggio. All'interno di questa trattativa il paese di Vladimir Putin ha liberato 16 prigionieri e in cambio ne ha ricevuti 8 che si trovano nelle carceri di Stati Uniti, Germania, Slovenia, Norvegia e Polonia.A gestire l'intero processo è stata l’agenzia turca Mit (Milli İstihbarat Teşkilatı), il principale organismo di intelligence e sicurezza nazionale della Turchia, che è tornata a ritagliarsi un proprio ruolo di ponte diplomatico. Dopo l'atterraggio ad Ankara su sette aerei diversi, i prigionieri sono stati trasferiti in una località sicura per controlli medici e di sicurezza. Gli 8 prigionieri russi sono stati già rimpatriati nel loro paese e accolti al loro rientro dal presidente Putin, mentre quelli americani sono atterrati negli Stati Uniti venerdì 2 agosto alla presenza dal presidente Joe Biden.Chi sono i prigionieri liberatiTra i più noti prigionieri liberati dal Cremlino figura Evan Gershkovich, giornalista 32enne del Wall Street Journal, arrestato nel 2023, mentre lavorava a un articolo sul gruppo Wagner e condannato a 16 anni per spionaggio. Insieme a lui è stato liberato Vladimir Kara-Murza, giornalista e attivista considerato una figura di spicco dell'opposizione russa, che era stato condannato nel 2023 a 25 anni di carcere per alto tradimento. Oltre ai giornalisti, c'era anche Paul Whelan, ex marine e cittadino di quattro paesi, che era stato arrestato nel 2018 e condannato a 16 anni per spionaggio, accuse che sono state ritenute infondate.Anche Ilya Yashin, altro leader dell'opposizione condannato a 8 anni e mezzo di prigione nel 2022 per aver diffuso "notizie false" sull'esercito russo, è stato rilasciato. Lo stesso vale per Oleg Orlov, attivista 71enne ed ex presidente di Memorial, la rete di associazioni che lotta per i diritti umani e ha meritato nel 2022 il Nobel per la pace e per Alsu Kurmasheva, giornalista di Radio Free Europe/Radio Liberty, che stava scontando una pena di 6 anni e mezzo per non essersi registrata come "agente straniero". Tra i rilasciati c'è anche un uomo detenuto in Bielorussia, paese alleato del Cremlino. Rico Krieger, ex medico tedesco condannato a morte per terrorismo e sabotaggio a favore dell'Ucraina, che era stato graziato dal presidente Alexander Lukashenko.
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