Antonia Butera, Autore a Notizie.itNegli aeroporti italiani,Guglielmo da Bologna a Olbia, da Pisa a Orio, c'è più rabbia e frustrazione che voglia di partire per le tanto attese vacanze. I lavoratori sono costantemente a contatto con qualche passeggero che raggiunge il limite e hanno spesso a che fare con episodi violenti, tra una valigia lanciata su un'addetta al check-in, urla e grida isteriche e chi prende a calci i bagagli come valvola di sfogo. I motivi sono tanti e tristemente variegati: l'overbooking, i ritardi dei voli, le cancellazioni. I racconti dei dipendenti dell'aeroporto di Bergamo-Orio al Serio dipingono un'immagine a tinte scure del caos che vige negli aeroporti quest'estate, un'estate che probabilmente conquisterà il record di passeggeri (soprattutto quelli arrabbiati). Aeroporti nel caos: le testimonianzeSecondo quanto riporta il Corriere di Bergamo la situazione si sta facendo ingestibile tanto per i passeggeri quanto per i lavoratori e gli addetti, costantemente in ansia per ciò che potrebbe succedere durante il proprio turno. Non ci si domanda più se qualcuno perderà la pazienza, ma al massimo chi dei tanti vacanzieri frustrati scatterà per primo a seguito di «ritardi continui, cancellazioni, overbooking praticamente su ogni volo».Le impiegate dello scalo di Orio al Serio, circa 300, non usano mezzi termini: «Sono inca**ati come bisce. Siamo sole al gate a gestire overbooking di anche oltre 15 passeggeri. Veniamo mandate, sempre da sole, a sbarcare voli di quasi 200 persone arrabbiate, senza mai alcun aiuto dei responsabili». La colpa non è certamente dei dipendenti, ma sono comunque loro a dover subire le conseguenze. E arriva allora la denuncia di Pasquale Salvatore e Nicola Priore della Fit Cisl in seguito all'ennesima aggressione, ormai all'ordine del giorno, di una lavoratrice: «Riteniamo che non sia più accettabile svolgere la propria attività lavorativa con il timore di essere aggrediti o molestati da alcuni passeggeri», e si richiede invece più sicurezza. Tramite richiesta ufficiale si chiede un incontro per trovare soluzioni, oltre a «mettere a disposizione delle persone offese da questi atteggiamenti incivili un supporto sia psicologico che di tutela legale». Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Agosto 2024, 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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