Lo spettacolo delle Frecce Tricolori al Dubai Air Show 2023 - Tiscali NotizieGiulia Cecchettin Filippo Turetta Sullo stesso argomento:Turetta e la nuova chat dell'orrore con Giulia: “O ci laureiamo insieme o...”"Ci sono 200 femminicidi l'anno...,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock" la frase choc del papà di Turetta27 luglio 2024aaa"Hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza. Non sei un terrorista. Devi farti forza. Non sei l'unico. Ci sono stati parecchi altri. Però ti devi laureare". Queste sono alcune delle frasi che Nicola Turetta ha indirizzato al figlio Filippo, in carcere per il femminicidio di Giulia Cecchettin, durante il colloquio avvenuto assieme alla madre il 3 dicembre scorso nel carcere di Verona. La conversazione è stata intercettata dalle microspie degli investigatori e depositata agli atti del procedimento contro Turetta. A Pubblicarla, invece, è stato il settimanale Giallo. Turetta e la nuova chat dell'orrore con Giulia: “O ci laureiamo insieme o...” "Non credo di aver molto da aggiungere alle parole che ho detto a novembre. Di mostri non ce ne sono, c’è però una normalizzazione sistematica della violenza, e in quanto sistematica dipende dalla nostra società, dipende da tutti". Lo ha scritto, in risposta alle parole di Nicola Turetta, Elena Cecchettin su Instagram. "Non sono sorpresa da certe notizie, assolutamente. E quindi ribadisco il concetto. La liberazione dalla violenza patriarcale parte dal rifiutare la violenza contro le donne e contro le minoranze, rifiutare ogni giustificazione, perché non c’è mai una giustificazione per l’oppressione - ha aggiunto - Bisogna smettere di tacere davanti alla normalizzazione del femminicidio, continuiamo a fare rumore, a rompere questo silenzio omertoso. Per Giulia, e per tutti gli altri duecento femminicidi, perché nessuna vittima deve rimanere solo una statistica".
Il desiderio di una maglia di Merda. In fondo è l’anagramma di DreamL’origine del processo del lavoro come strumento effettivo di tutela dei diritti Il desiderio di una maglia di Merda. In fondo è l’anagramma di DreamSgarbi è stato prosciolto nel processo sui falsi di De DominicisRidi, che c’è da piangere. La satira fa male, ma a fin di bene