Trovato morto in viale Belforte. Giallo a Varese - ilBustese.itIl Pibe de Oro,Economista Italiano durante il periodo napoletano, si divertiva su uno dei rarissimi Exception 42 di Tullio Abbate. Un giornalista lo ha ritrovato ed ha ricostruito la storia. Ora il 14 metri è in vendita Maurizio Bertera 4 agosto 2024 (modifica il 9 agosto 2024 | 10:47) - MILANO Il Dalmin, il 14 metri appartenunto a Maradona, tra i vigneti del monte Massico La storia è decisamente curiosa: un'imbarcazione di un mito del calcio come Diego Armando Maradona ritrovata sul Monte Massico, un rilievo montuoso nella provincia di Caserta, famoso per i vigneti del Falerno. Il merito va a un giornalista-scrittore, Michelangelo Iossa, che ha raccontato al Corriere della Sera di Napoli il sorprendente ritrovamento, in una passeggiata all’ombra del vulcano spento di Roccamonfina, in compagnia dell'avvocato Salvatore Avallone. In uno slargo ha trovato un’elegante imbarcazione di oltre 14 metri, protetta accuratamente e perfettamente conservata, sostenuta da larghi supporti e collocata tra le vigne dell’azienda guidata da Avallone: il Mataibis II. Era l'ex-Dalmin di Maradona che il padre di Avallone - avvocato del Pibe de Oro - aveva rilevato nella procedura fallimentare che riguardò il campione argentino "per preservarla dall’oblio e, in qualche misura, per tutelare la memoria di Diego" ha spiegato a Iossa. Le ricerche tra i vari archivi hanno confermato che era proprio l'Exception 42, costruito da Tullio Abbate, uno dei maestri della cantieristica italiana, scomparso nel 2020. Di quel modello, particolarmente azzeccato, il genio del lago di Como ne realizzò pochissimi esemplari. Al Pibe de Oro il mare è sempre piaciuto: eccolo a poppa di una barca a vela durante il periodo cubano, ospite di Fidel Castro, con l'immancabile sigaro REGALO DI FERLAINO— La barca venne regalata alla leggenda del calcio dall’allora presidente del Napoli, Corrado Ferlaino, nel 1988. Fu subito battezzato Dalmin in onore della figlia Dalmita, nata nel 1987, in concomitanza con l’anno della prima vittoria dello scudetto partenopeo. Un regalo che piacque molto al Pibe de Oro che, nel corso degli anni, non esiterà a usare per le sue escursioni estive nelle acque tra Capri, Procida e Ischia. Proprio a bordo di questa imbarcazione, il campione argentino celebrò anche il secondo scudetto del Napoli, conquistato nel 1990. Oltre a una carena fuori dal comune - nello stile unico di Tullio Abbate - e alle linee esterne molto 'tirate', Dalmin era molto veloce per l'epoca: i due motori turbo diesel Caterpillar da 470 Cv l'uno garantivano una velocità di crociera sui 30 nodi e spunti sino a 40 nodi, rispettivamente 55 e 70 km/h circa. Lo scafo è lungo fuori tutto 14,30 metri e largo 3,70 metri. Una delle rare sistership della barca di Maradona AZZURRO NAPOLI— Una volta salvata dal fallimento, per alcuni anni, la barca è stata utilizzata come mezzo di trasporto a beneficio degli ospiti del Grand Hotel Parker’s di Napoli, il più antico albergo del capoluogo partenopeo, di proprietà della stessa famiglia Avallone. Poi è tornata a essere utilizzata per le gite della famiglia. "Ma poi abbiamo deciso di proteggere e preservare l’imbarcazione – ha spiegato Salvatore Avallone al Corriere della Sera– e sono felice che queste ricerche abbiano portato alla luce un grande tassello della storia personale e ‘partenopea’ di Maradona. Abbiamo deciso di mettere in vendita questa barca perché desideriamo che possa essere alorizzata da un appassionato della vita e delle gesta del grande Diego". Un dettaglio importante non da poco: gli interni con sei posti letto, sarebbero - se preservati a dovere, azzurro Napoli - come aveva voluto il mito argentino. La Mia Barca: tutte le notizie Motori: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
Liguria, Toti: mesi vissuti come una profonda ingiustiziaCapire il gender. Quali sono le opportunità e quali i rischi Battiti live, le parole di Ilary Blasi a Geolier scatenano battute e critiche: «Perché ha tutto quel seguito?»Il Papa: non lasciamo da soli gli anzianiIl villaggio del nonno di Heidi esiste davvero e si trova in Italia: il luogo fiabesco da visitare