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Fondi Lega, Vannucci: perquisizione della Gdf nella sua casa

Tav, via ai bandi: i finanziamenti Ue salgono al 55%Parigi 2024Il sorriso di Lena Bickel e il grande ritorno di Simone BilesLa diciannovenne ginnasta ticinese manca la finale ma si fa valere: «È stato bellissimo,MACD ho dato tutto e non potevo fare meglio di così» - La stella americana illumina la scena - Avanza la squadra maschile svizzeraLena Bickel raggiante. © Keystone/Ulrik Pedersen Red. Sport28.07.2024 22:41Si sono chiuse con un bell’esercizio al volteggio e un grande sorriso le prime Olimpiadi di Lena Bickel. La 19.enne di Morbio Inferiore non è riuscita ad aggiudicarsi uno dei 24 posti nella finale del concorso completo (ha chiuso al 39. rango), ma non dimenticherà mai il 28 luglio 2024. Una giornata storica per lei, vissuta sotto gli occhi di mamma e papà e dell’inseparabile coinquilina. Una giornata significativa per tutta la ginnastica artistica, illuminata dal ritorno ai Giochi della sua stella più brillante, Simone Biles, la migliore delle qualificazioni con 59,566 punti. Le telecamere erano puntate sulla statunitense, la cui ultima esperienza sul palcoscenico olimpico era stata di breve durata. Nel bel mezzo dei Giochi di Tokyo del 2021, aveva abbandonato prematuramente la competizione, ritirandosi dalla maggior parte degli eventi. La depressione l’ha poi tenuta lontana da attrezzi e pedane per un anno.Orgoglio momòUnica svizzera in gara, Lena Bickel ha totalizzato 51,131 punti, una prestazione migliore di quella che le era valsa la selezione olimpica agli ultimi Mondiali. La ticinese ha brillato soprattutto al volteggio (13,366). Al corpo libero è uscita due volte dal quadrato, rimediando una penalità di 0,4 punti. Ma nulla ha potuto scalfire la gioia della ragazza momò: «È stato bellissimo, non mi sono mai sentita così forte mentalmente durante una gara, ho assaporato ogni secondo», ha dichiarato alla RSI. «Dopo il primo esercizio alle parallele asimmetriche, il mio tallone d’Achille, il nervosismo si è sciolto. Non potevo fare meglio, ho dato tutto. L’obiettivo era ottenere il mio record personale di punti e ci sono riuscita. Sono contentissima».Come a HollywoodL’attesa della Bercy Arena era tutta per Simone Biles. La 27.enne dell’Ohio pensava forse di passare inosservata quando è entrata nell’impianto indossando una felpa nera, ma lo stadio si è subito alzato in piedi per acclamare la piccola grande atleta, stella dello squadrone USA. Nel pubblico diverse star di Hollywood, come Tom Cruise, ma anche le cantanti Lady Gaga e Ariana Grande, la regista del film Barbie, Greta Gerwig, l’attrice Jessica Chastaine e il rapper Snoop Dogg. Simone Biles, stretta nel suo body nero scintillante con il corpetto trapuntato di stelle e decorato con 10 mila cristalli sorride alle compagne, tra loro Hezly Rivera, 16 anni, la ginnasta più giovane in gara a Parigi, e poi si lancia nelle evoluzioni. Muove i primi passi alla trave ed è subito tifo da stadio: ottiene i primi punteggi stellari, si apre in un grande sorriso e corre ad abbracciare la sua allenatrice, la francese Cécile Landi. Dolore al polpaccioBiles ha pure accusato un dolore al polpaccio durante il riscaldamento al corpo libero, ma la sua coach minimizza: «Nessuna possibilità che rinunci a gareggiare». Simone è stata magistrale alla trave (14,733), al corpo libero (14,600) e al volteggio (15,300), dove ha eseguito in modo impeccabile un salto di sua creazione, il «Biles II». Un modo perfetto per festeggiare l’uscita dal tunnel, quello in cui era finita a Tokyo, in preda a malesseri e depressione. Nel 2023 aveva fatto un grande ritorno ai Mondiali di Anversa, conquistando cinque medaglie, di cui quattro ori. Martedì parte una nuova caccia al podio e Biles è pronta ad arricchire la sua collezione di 37 medaglie tra Mondiali e Olimpiadi, un record. Lei che non è solo un’atleta ma un brand: nel villaggio di Saint Denis vanno a ruba i «pin» creati dalla stessa Biles. Niente stelle stavolta, ma un cuore dorato con inciso il nome della regina Simone.Rossocrociati in finaleIn campo maschile, i ginnasti svizzeri continuano a competere con i migliori, grazie a una nuova generazione. A Parigi, il quintetto rossocrociato si è qualificato per la finale del concorso a squadre maschile (top 8). Tutti neofiti a questo livello, i fratelli Matteo e Luca Giubellini – figli dell’ex campione Daniel –, Florian Langenegger, Noe Seifert e Taha Serhani hanno conquistato il settimo posto nelle qualificazioni, che consentirà loro di partecipare domani alla grande finale a squadre (17.30). Non è stato un compito facile seguire le orme della valorosa squadra guidata da Pablo Brägger e Benjamin Gischard, ora ritiratisi, che si era classificata sesta ai Giochi di Tokyo tre anni fa. Due elvetici parteciperanno inoltre alla finale del concorso completo individuale (top 24): Matteo Giubellini (12.) e Florian Langenegger (20.).In questo articolo: Parigi 2024Sport

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