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Piattaforma Rousseau, i motivi del ritardo

Accordo Pd-M5S: il quesito sulla piattaforma RousseauIl 2 luglio l’Università dell’Insubria al voto: Mauro Ferrari o Maria Pierro alla guida dell’ateneo per i prossimi sei anni?-Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRockSono 904 i docenti, il personale e gli studenti chiamati alle urne per eleggere il nuovo rettore o la nuova rettrice, che entrerà in carica il 1° novembre al termine del mandato del professor Angelo Tagliabue. È richiesta la maggioranza assoluta: se non si raggiunge il quorum, nuove convocazioni il 4 e l’8 luglio e ballottaggio l’11 luglio. Scrutinio pubblico All’Università dell’Insubria mancano pochi giorni al voto per la nomina del nuovo rettore o della nuova rettrice, che entrerà in carica il prossimo 1° novembre e guiderà l’ateneo per sei anni, fino al 2030. Come è noto, si sfidano il matematico Mauro Ferrari, 58 anni, e la giurista Maria Pierro, 59 anni, entrambi alla guida di due dipartimenti dell’ateneo ed entrambi delegati del rettore. La comunità accademica è chiamata alle urne martedì 2 luglio: in tutto sono 904 i votanti, di cui 450 professori e ricercatori, 375 amministrativi e tecnici e 79 studenti.Perché la votazione sia valida deve partecipare la metà più uno degli aventi diritto ai quali è chiesto di scrivere un solo nome: quello del candidato scelto per la massima carica; il rettore è eletto se consegue la maggioranza assoluta delle preferenze. Per entrambi i quorum è necessario considerare la ponderazione dei voti del personale, il cui voto vale 0,25: in sostanza, la consultazione sarà valida con 321 voti.Se il 2 luglio non sarà raggiunto il quorum la seconda convocazione è fissata il 4 luglio, l’eventuale terza l’8 luglio e il ballottaggio l’11 luglio; i quorum restano gli stessi per tutti e tre i turni elettorali, mentre per la validità del ballottaggio non è previsto alcun quorum.Nella storia dell’Insubria, che ha votato 6 volte eleggendo tre rettori, non si è mai andati oltre la seconda votazione. È stato eletto sempre al primo turno - nel 1998, nel 2001, nel 2004 e nel 2008 - il medico chirurgo Renzo Dionigi, al vertice dal 1998 al 2012. Eletti al secondo turno Alberto Coen Porisini, informatico, rettore dal 2012 al 2018; i suoi sfidanti sono stati Anna Maria Arcari (ritirata dopo la prima votazione) e Matteo Rocca. Eletto al secondo turno nel 2018, sempre contro Matteo Rocca, anche Angelo Tagliabue, medico odontoiatra, in carica fino al prossimo 31 ottobre. Lo Statuto di ateneo, in vigore dal 2012, ha accolto la legge Gelmini che prevede che il rettore abbia un mandato di sei e non di quattro anni che non possa ricandidarsi per il sessennio successivo.I dati di affluenza al voto dell’Insubria sono sempre molto alti, per esempio nel 2018 hanno votato: l’82 per cento per personale, il 90 per cento dei docenti e il 91 per cento degli studenti. I seggi elettorali sono allestiti nelle sedi di via Ravasi 2 a Varese e via Sant’Abbondio 12 a Como.  Lo scrutinio sarà pubblico e sarà effettuato a partire dalle ore 10 del giorno successivo a ciascuna votazione nell’aula magna Granero Porati in via Dunant 3 a Varese, e per la comunità accademica sarà possibile assistere anche mediante collegamento in streaming al link: Scrutinio per elezione del Rettore.I PROGRAMMI ELETTORALIDal 9 maggio, data della pubblicazione delle liste elettorali, i candidati si sono presentati alla comunità accademica in diversi momenti, anche con una intervista incrociata su YouTube chiesta dal Consiglio generale degli studenti e dai loro rappresentanti.Un confronto all’americana si è tenuto il 25 giugno a Como: la prima domanda è stata l’occasione per una sintesi dei programmi, intitolati «Al servizio della comunità per disegnare il futuro» per Ferrari e per la sua candidata prorettrice Michela Prest, «Insieme per l’Insubria che vogliamo. Trasparenza, inclusione e cambiamento» per Pierro e il candidato prorettore Umberto Piarulli. Di seguito le loro risposte.Maria Pierro: Desideriamo un ateneo attrattivo e competitivo per la ricerca e per la didattica, mettendo a beneficio della collettività le nostre conoscenze e i nostri valori: trasparenza, inclusione e coraggio di cambiare, mantenendo gli impegni assunti con i docenti, gli studenti ed il personale tecnico e amministrativo.Per realizzare questi obiettivi è necessario intervenire sulle strutture edilizie, adeguandole alle effettive richieste della comunità accademica; fornire la strumentazione adeguata alla ricerca sperimentale, teorica e umanistica, potenziando l’accesso al patrimonio bibliotecario; reclutare personale docente, tecnico e amministrativo, funzionale alla crescita strategica del nostro ateneo; continuare a garantire una didattica di qualità integrando le modalità di erogazione tradizionali con la didattica on line.E ancora: favorire l'internazionalizzazione per la ricerca e la didattica; consolidare i rapporti con gli enti locali, le imprese e aziende ospedaliere, le associazioni e ordini territoriali, ma anche con la Regione, il Ministero e Anvur, ossia rapporti imprescindibili per il successo e l’affermazione dell’ateneo; rispettare gli impegni indicati nel programma e assunti con i docenti, gli studenti e il personale tecnico amministrativo e bibliotecario. Desideriamo, infine, una comunità riconciliata nella quale tutte le donne e gli uomini sappiano riconoscersi.Mauro Ferrari: Per prima cosa, al centro del nostro progetto c’è il dialogo. L’Università è una comunità complessa. Studenti, personale tecnico e amministrativo, professori e ricercatori hanno ruoli, competenze e doveri diversi, hanno problemi diversi e ambizioni diverse. Per far crescere una comunità così complessa bisogna garantire un dialogo continuo tra tutte le componenti e la governance, che sappia valorizzarne le competenze all’interno di una progettualità comune.È poi necessario garantire un ambiente di lavoro sereno e strutture funzionali, che permettano di rendere al meglio, e per ottenere questo bisogna intervenire su organizzazione, manutenzioni, servizi e edilizia.Per quanto riguarda le missioni dell’Università, riteniamo che nei prossimi sei anni la priorità debba essere data alla ricerca, perché sulla ricerca si costruisce la reputazione di un ateneo e dei nostri studenti. Occorre puntare sulla qualità della ricerca, perché questa permette di attrarre finanziamenti tramite i progetti competitivi, i Dipartimenti di Eccellenza, la Vqr. Al termine del Pnrr questi finanziamenti saranno indispensabili per liberare risorse da investire nella didattica e nella terza missione e, quindi, per garantire una crescita complessiva dell’ateneo. La ricerca valorizzata nella didattica aumenta l’attrattività dei nostri corsi di studio sia sul territorio che a livello nazionale e internazionale. Bisogna puntare sulla ricerca perché la ricerca attraverso il trasferimento tecnologico, il trasferimento delle conoscenze e il public engagement permette di incidere sulla crescita sociale, economica e culturale dei nostri territori.CHI SONO I CANDIDATIIl candidato rettore Mauro Ferrari, 58 anni, è un matematico.  Dal 2018 è direttore del Dipartimento di Scienze teoriche e applicate e delegato del rettore alla Didattica e all’innovazione. Ha conseguito la laurea in Scienze dell’informazione nel 1990 e il dottorato di ricerca in Informatica nel 1997, entrambi all’Università degli studi di Milano, dove dal 2000 al 2004 è stato ricercatore. Nel 2004 è arrivato all’Insubria come professore associato ed è diventato ordinario nel 2018. La sua attività di ricerca riguarda le logiche non classiche, con particolare riferimento allo sviluppo di sistemi di ragionamento automatico. Ha pubblicato oltre 60 articoli in riviste e conferenze internazionali.La candidata rettrice Maria Pierro, 59 anni, è una giurista. Dal 2018 è direttrice del Dipartimento di Economia, che ha ottenuto la qualifica ministeriale di Dipartimento di Eccellenza per il quinquennio 2023/2027. È componente del Senato accademico e delegata del rettore per le attività inerenti alle Relazioni sindacali e per la contrattazione collettiva integrativa del personale tecnico e amministrativo. Laureata con lode in Giurisprudenza a Pavia, con un PhD in Diritto tributario, è di ruolo all’Insubria dal 2002, dal 2017 come professore ordinario. Avvocato dal 1995, dal 2005 è iscritta nella sezione speciale dell’Ordine degli Avvocati di Como, e dal 2020 è anche giudice tributario alla Corte di Giustizia tributaria di primo grado di Torino. Ha scritto due monografie e molte pubblicazioni scientifiche, è condirettore di due riviste scientifiche e direttore della collana di monografie di Diritto tributario contemporaneo di Giuffré.Candidata come prorettrice con Mauro Ferrari, Michela Prest, 55 anni, è un fisico sperimentale delle particelle elementari. È professore ordinario in fisica nucleare e subnucleare dal 2018, direttore del Dipartimento di Scienza e alta tecnologia da settembre 2023, e delegato del rettore per le attività di Comunicazione, orientamento e fundraising. Laureata all’Università di Trieste nel 1993 nell’ambito di Delphi (Cern), ha conseguito il dottorato in fisica nella stessa università sviluppando un rivelatore innovativo per mammografia digitale con luce di sincrotrone. È stata responsabile dello strumento principale del satellite Agile (Astrorivelatore Gamma a IMmagini LEggero), piccola missione dell’Agenzia Spaziale Italiana. È co-autrice di più di 400 pubblicazioni su riviste internazionali in campi che vanno dai rivelatori per la fisica delle particelle a quelli per la fisica medica e per la fisica dello spazio. È appassionata di divulgazione scientifica e organizza laboratori scientifici e corsi di formazione per docenti e studenti delle scuole di ogni ordine e grado.Candidato come prorettore con Maria Pierro, Umberto Piarulli, 58 anni, è un chimico organico. È laureato all’Università degli Studi di Milano con un PhD a Losanna, in Svizzera, dove ha svolto attività di ricerca dal 1991 al 1996. Di ruolo all’Insubria dal 1996, è diventato professore ordinario nel 2016 ed è stato direttore del Dipartimento di Scienza e alta tecnologia dal 2017 al 2023. Ha ricevuto diversi finanziamenti di rilievo, circa 2.5 milioni di euro, per progetti di ricerca da lui coordinati. In ambito scientifico, si è occupato di metodologie sintetiche per composti che sono stati utilizzati quali vettori per farmaci antitumorali. È coautore di 114 articoli scientifici, un brevetto e diversi capitoli di libri, nonché invited lecturer a diverse conferenze internazionali. Redazione

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