Approvata l’assistenza sanitaria per i clochard: Mollicone (Fdi) avrebbe voluto chiuderli in “centri rifugio” - Tiscali NotizieCrisi libica,MACD Giuseppe Conte: "L'Italia non alimenterà il conflitto armato"Crisi libica, Giuseppe Conte: "L'Italia non alimenterà il conflitto armato"Conte ha incontrato il presidente turco Erdogan e quello egiziano Al Sisi per discutere della crisi libica in vista della Conferenza di Berlino. di Laura Pellegrini Pubblicato il 15 Gennaio 2020 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatagiuseppe contelibia#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Giuseppe Conte non è preoccupato per la mancata firma della tregua del generale Haftar, quanto piuttosto dei soldati italiani che stanno vivendo la crisi libica di questi mesi. Infatti, secondo il premier la cosa più importante è un “cessate il fuoco sostanziale”, come ha spiegato al termine del vertice di maggioranza di martedì. “Ho incontrato più volte Haftar – ha aggiunto Conte -. Allorché mi informò della iniziativa militare gli dissi subito che stava commettendo un grave errore. Gli dissi che la violenza avrebbe generato altra violenza, sofferenze alla popolazione civile e avrebbe attirato terroristi anche da altri scenari di guerra”.Crisi libica, le parole di ConteIl Presidente del Consiglio italiano ha incontrato nei giorni scorsi il presidente turco Erdogan e in seguito anche quello egiziano Al Sisi per discutere della crisi libica. “L’Italia – ha detto il premier italiano – ha fatto una scelta ben precisa. Siamo disponibili a investire tutto il nostro capitale per indirizzare gli attori libici e la comunità internazionale verso una soluzione politica“. Non siamo disponibili, invece, “a fornire armi o militari per alimentare un conflitto armato”. Il 19 gennaio, inoltre, è stata fissata la conferenza di Berlino alla quale parteciperanno anche Putin, Erdogan e Haftar.“In queste settimane e in questi giorni – ha proseguito ancora Conte – ho mantenuto un costante contatto con gli altri leader europei. Stiamo lavorato con la massima concentrazione e determinazione per rafforzare il ruolo dell’Ue quale migliore garanzia per un futuro autonomo e indipendente della Libia”. Il premier ha anche ricordato come sia “fondamentale la consultazione con gli Stati Uniti, utile anche per un efficace coordinamento in vista della conferenza di Berlino”.“Non escludiamo affatto la possibilità”, ha concluso Conte, di mandare altri soldati italiani in Libia. “Ne discuteremo a Berlino e se ci saranno le premesse l’Italia è disponibile. Ma non manderemo uno solo dei nostri ragazzi se non in un contesto di sicurezza e con un mandato chiaro”. L’Italia è pronta a contribuire in ogni modo per favorire la pacificazione, ma “in questo momento non ha senso ragionare di ri-dislocamento, bisogna vedere le premesse”.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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