Liguria, Toti si rituffa in politica con la missione a Roma per trovare un candidato – Il TempoE sono undici. Il trionfo in pista di Chiara Consonni e Vittoria Guazzini,trading a breve termine la coppia delle cicliste azzurre della Madison, ha consegnato all'Italia di Parigi 2024 l'oro che vale il miglioramento delle 10 di Tokyo. Il successo delle due azzurre del ciclismo su pista consente anche la scalata nel medagliere, con la Germania che aveva sorpassato con la vittoria nella ritmica, ma è subito controsorpasso (per la somma di medaglie, gli ori sono pari). E anche l'Olanda e' alle spalle. Il bel risultato delle medaglie di metallo prezioso porta pero' con se' anche il rammarico per i tanti quarti posti, ultimo della giornata quello della 4x100 campione in carica a Tokyo. Di per sè un buon risultato, ma con l'amarezza di vedere Filippo Tortu in testa all'ultimo cambio, ma risucchiato via via da Canada, Sudafrica e Gran Bretagana. Nella speciale - e del tutto virtuale - classifica delle medaglie di cartone, l'Italia e' saldamente prima. Ed e' nel gran numero di quarti posti che si può trovare un perche' al fatto che il record assoluto di tre anni fa (40 podi, 10, 10, 20) sia ora lontano, forse troppo. A Parigi 2024, che sta ormai volgendo a termine, l'Italia ci ha già dovuto fare i conti per ben 19 volte (a Tokyo erano state undici), tenendo conto che formalmente i judoka che si fermano ai piedi del podio sono in realtà quinti (i bronzi sono 2). Un numero che, a due giorni dalla conclusione dei Giochi francesi, equivale al primo posto in una classifica poco ufficiale e soprattutto poco gratificante. Semplificare, però, non aiuta a comprendere cosa voglia dire per un atleta avvicinarsi così tanto al podio a cinque cerchi. Non poterci salire per quel centimetro, per quel centesimo o per quel punto solo che può cambiare la carriera. In queste due settimane, i quarti posti sono stati spesso accolti con lacrime di disperazione, come quelle versate oggi dagli azzurri della pallavolo, sconfitti dagli Usa nella finale per il bronzo. C'è stato anche chi, come la 19enne nuotatrice Benedetta Pilato, ha definito la serata del quarto posto come "la più bella della sua vita". O chi, come Larissa Iapichino si è data della scema. Allargando il ragionamento "di legno" alla spedizione azzurra a Parigi 2024, è immediata la considerazione che, se anche solo la metà dei quarti posti si fosse trasformata in bronzo, quota 40 sarebbe stata già superata. Con i 'se' e con i 'ma' non si fa la storia. Di certo, però, anche le tante medaglie di legno sono un'ulteriore dimostrazione di come l'Italia possa essere considerata a pieno titolo una potenza dello sport mondiale. . Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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