Dpcm: il motivo per cui la Calabria è zona rossaLa fiorentina salta 6.87,trading a breve termine meglio solo la statunitense Davis con 6.90: finale giovedì. Sorpresa Vissa: seconda prestazione italiana all time nei 1.500, ma non basta per l'accesso diretto alla semifinale dal nostro inviato Andrea Buongiovanni 6 agosto - 14:10 - PARIGI Larissa Iapichino. Afp In finale con la seconda misura complessiva: Larissa Iapichino approda con grande autorità tra le dodici atlete che giovedì si contenderanno le medaglie del lungo. La 22enne fiorentina, al debutto sulla scena olimpica, dopo un 6.60 (+0.1 m/s) di assaggio, piazza un 6.87 (+1.1) che, in prospettiva, potrebbe significare molto. Intanto, vale la seconda prestazione stagionale dopo il 6.94 col quale in giungo, a Roma, è stata argento europeo. Meglio di lei, tra le 31 saltatrici in gara divise su due pedane, fa soltanto la statunitense Tara Davis, vice iridata in carica, con 6.90 (+0.7). E non sono più di altre due coloro che superano il 6.75 che vale quale accesso diretto alla finale: la tedesca Malaika Mihambo, campionessa olimpica, del mondo ed europea che, dopo due nulli, pur staccando 30, 9 cm prima dell’asse di battuta, vola a 6.86 e la nigeriana Brume, con 6.76. Tra le vittime eccellenti la serba Ivana Spanovic, quattordicesima con 6.51, dopo una stagione tribolata: le sarebbe bastato un 6.59. Tre statunitensi, tre nigeriane, una rappresentante del Burkina Faso, una giamaicana e altre due europee, la romena Rotaru e la francese Kpatcha: ecco il quadro delle finaliste. “Anche se non stati perfetti -dice Larissa – mi sono piaciuta. Odio gareggiare al mattino, ma dopo un primo tentativo di assestamento credo di aver capito le caratteristiche della pedana. Aspetto questo momento da tre anni, lo sogno sin da quando ero piccola. In tribuna poi ci sono mamma e papà (Fiona May e coach Gianni, ndr) oltre a tanti amici. Vado a giocarmela”. brava sinta— C’è un’altra azzurra sugli scudi, al di là dell’esito complessivo: è Sinta Vissa, friulana di origine etiope che vive e si allena negli Stati Uniti. Con 4’00”69 centra la seconda prestazione italiana all-time sui 1.500 dopo il primato di Gabriella Dorio, la migliore dal 1982, con un progresso personale di 97/100. Ma ottava nella sua velocissima batteria, non le basta per l’accesso diretto in semifinale, riservato alle prime sei. Ci riproverà domani coi ripescaggi. “Sto bene – spiega – e ho poco da perdere. Ho lavorato tanti anni per questo appuntamento e mi sono buttata. Il contatto davanti a me tra l’irlandese O’Sullivan e la giapponese Tanaka, nell’ultima curva, forse mi ha tolto un po’ di brillantezza. Valevo il sesto posto”. Anche Federica Del Buono (al 14° posto nella propria batteria in 4’10”14) e Ludovica Cavalli (13° posto nella sua in 4’11”68), ci riproveranno. La loro condizione, però, non sembra quella dei giorni migliori. diego e alice— Non superano i ripescaggi Diego Pettorossi (nei 200) e Alice Mangione (nei 400). In entrambi i casi avanzano in semifinale i vincitori di ognuna delle quattro batterie “bis” e gli autori dei due migliori tempi tra gli esclusi. Lui è secondo nella prima con 20”53 (+1.0), a 2/100 dal nigeriano Onwuzurike e settimo complessivamente: è il primo degli esclusi. Lei, al quarto 400 in cinque giorni, è terza nella terza con tanto di personale migliorato di 3/100 fino a 51”07 (secondo posto nella lista italiana all-time alle spalle di Libania Grenot consolidato), ma è nona nel totale, a 26/100 dalla promozione. Un’uscita di scena a testa alta. Ottime misure, intanto, nella qualificazione del giavellotto maschile: l’indiano Chopra arriva a 89.34, il grenadino Peters a 88.63 e il tedesco Weber a 87.76. Atletica: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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