Coronavirus, in Sicilia arriverà nuova ordinanza di MusumeciFOTO E VIDEO. Francesca Dallapè,-analisi tecnica la mamma-tuffatrice che insegna i valori dello sportAffollata piazza Santa Maria per ascoltare, nell'ambito di Busto Arsizio Sport, la tuffatrice medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio: vita, sogni, l'amicizia con Tania Cagnotto e tanto altro in una serata dal “Cuore Pieno” Era emozionata ieri sera Francesca Dallapè quando sullo schermo di piazza Santa Maria per la serata di “Cuore Pieno”, nell'ambito di Busto Arsizio Sport, scorrevano le immagini di lei con Tania Cagnotto mentre si abbracciavano trionfanti dopo l’argento olimpico di Rio e concentratissime sul trampolino si apprestavano al tuffo che ci ha fatto sognare. Sensazioni forti, esperienze uniche di chi sa quanti sacrifici comporta arrivare fino a lì. Così ieri, 9 luglio, le immagini che hanno dato il la alla serata organizzata dal sodalizio di Busto hanno saputo subito catturare l’attenzione della platea che affollava la piazza. Ad accogliere l’atleta trentina, che ha dialogato con Giuditta Lualdi e Mattia Moro (capitana della Uyba e anima dell'iniziativa la prima, direttore generale delle farfalle il secondo) sono stati l’assessore allo sport Maurizio Artusa e il consigliere comunale Alessandro Albani.Francesca Dallapè, 38 anni, bellissima nei suoi abiti sportivi come sempre, ha parlato della sua storia, della sua vita, dei sogni, di cosa ha rappresentato per lei Londra 2012, di sport, di amicizia con la figlia del numero uno dei tuffi mondiali, del potere della mente. Lei ora è una mental coach, una mamma di due figli di 7 e 2 anni. Ma con un passato che rimane nella storia dello sport italiano.Un passato che la dice lunga di una ragazzina che è cresciuta attraverso uno sport “selettivo”: «Ti mette alla prova nel superamento delle tue paure – ha voluto sottolineare – Si parte dai tuffi a candela per arrivare a capriole, salti mortali, avvitamenti. Un continuo andare incontro all’ignoto, alle paure. In tutto questo fondamentale è l’allenamento non solo fisico, ma anche mentale. La parte emotiva e psicologica è allenabile e fa parte dell’atleta: un percorso di introspezione dove ti conosci in profondità, conosci i tuoi limiti e li trasformi in qualcosa che puoi sfruttare».Otto ori agli Europei, l’argento a Rio 2016, vicecampionessa del mondo nel sincro 3m, poi il desiderio di continuare ad altissimi livelli nonostante fosse già mamma, il lockdown e la scelta sofferta ma inevitabile di appendere il costume al chiodo: quel percorso mentale che l’ha portata a essere quella che tutti conosciamo le è servito oggi, perché Francesca è una mental coach e vuole trasferire alle giovani generazioni quei trucchi che l’hanno resa grande.Ha parlato di tanti valori che ha imparato dallo sport: primo tra tutti la resilienza. Lo ha ben dimostrato a Londra 2012, in quell’Olimpiade dove lei e Tania si sono dovute accontentare di un quarto posto: «Oggi ringrazio Londra 2012: mi ha insegnato che si può cadere e rialzare. Dopo quelle Olimpiadi avevo dubbi se proseguire, ma l’amore e la passione mi hanno spinto a continuare. Quando sono arrivata a Rio ero determinatissima e motivatissima».Ma Francesca Dallapè non ha voluto solo insegnare l’importanza della resilienza, ma rivolta alle donne e soprattutto alle mamme ha voluto spronarle a non dimenticare i propri sogni, anche se si è mamma. «Il desiderio di diventare mamma ovviamente in un’atleta viene posticipato – ha detto – Io ho avuto la fortuna di chiudere a 30 anni la mia carriera. Volevo partecipare alle Olimpiadi da mamma, poi questo sogno si è infranto per il Covid. Hanno poi organizzato Tokyo, ma per quell’appuntamento siamo state costrette a rivedere i nostri piani. Una donna che diventa mamma non deve scordare i suoi sogni». Dunque tante medaglie, ma Rio è ovviamente speciale per Francesca: «Mi emoziona sempre rivedermi, nonostante siano passati otto anni: per arrivare lì i sacrifici sono tanti, ma l’aver investito e l’essere stati ripagati vuole dire tanto. Io e Tania ci siamo ritrovate subito sia a livello professionale sia umano. Ci vogliono fiducia, condivisione, equilibrio. Avevamo un sogno in comune, la medaglia olimpica: ci siamo trovate bene nel nostro percorso».Prossimo appuntamento con gli speech di "Cuore pieno" a Busto Arsizio Sport, giovedì 11 luglio con Daniele Crosta, Riccardo Colombo e Riccardo Maino, le eccellenze del nostro territorio. News collegate: I campi da gioco lasciano il centro dopo una bella settimana di sport - 15-07-24 11:15 Fischio d’inizio per Busto Arsizio Sport: in centro si gioca - 08-07-24 22:00 Laura Vignati
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