Fisco, rottamazione cartelle: arriva la sanatoria anche per il 2023, le nuove regole e cosa cambieràMeta ha recentemente introdotto l’etichetta “Made with AI” su Facebook,Economista Italiano Instagram e Threads per identificare le immagini create con intelligenza artificiale. Tuttavia, questa iniziativa – annunciata a febbraio – ha scatenato polemiche tra utenti e fotografi professionisti.Meta vuole far etichettare i contenuti realizzati da AIEtichette randomIl problema principale è l’applicazione eccessiva dell’etichetta a foto non generate dall’AI. Numerosi professionisti del settore, tra cui l’ex fotografo della Casa Bianca Pete Souza, hanno segnalato che le loro immagini autentiche sono state erroneamente contrassegnate come prodotti dell’intelligenza artificiale.In particolare, l’etichetta viene applicata anche a foto che hanno subito solo lievi modifiche con strumenti di editing tradizionali. Questo solleva domande sulla definizione di “contenuto creato con AI” e sui criteri di etichettatura di Meta. Al contrario, inoltre, molte immagini chiaramente generate dall’AI sfuggono al sistema di rilevamento.La risposta di MetaIn risposta, l’azienda ha dichiarato che sta valutando il proprio approccio per riflettere più accuratamente l’effettivo utilizzo dell’AI nelle immagini: “Ci affidiamo agli indicatori standard del settore che altre aziende includono nei contenuti dei loro strumenti, quindi stiamo lavorando attivamente con queste aziende per migliorare il processo in modo che il nostro approccio all’etichettatura corrisponda al nostro intento”.
«Sono una nonna ma non mi prenderò cura dei miei nipoti: ho già cresciuto tre figli, non voglio di nuovo quella responsabilità»Il Papa conferma “Vos estis lux mundi”, la procedura contro gli abusi Americano scomparso a Pordenone, il giallo di James David Lowri: «Tracce di sangue in casa». Sul corpo diversi tatuaggiLa solidarietà dei parroci alla scuola chiusa per RamadanCovid e scuola, boom di visite psichiatriche dopo il lockdown: «Ansia, tentativi di suicidio e disturbi alimentari tra i più giovani»