In Cina 30 funzionari licenziati dopo la nuova ondata del coronavirusStellantis analisi tecnicaribadisce il suo impegno per l'Italia e il governo assicura che l'obiettivo è "andare insieme". Dopo le scintille al tavolo automotive, dove il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha parlato di mancato obiettivo dell'Ecobonus sull'incremento della produzione di Stellantis, gli animi appaiono più distesi e si prova a ripercorrere la via del dialogo. Lancia, intanto, l'allarme sull'occupazione la Fim Cisl: nel 2025 sia Stellantis sia molte aziende dell'indotto esauriranno gli ammortizzatori sociali, 25.000 posti di lavoro sono a rischio."Stellantis ha condiviso con i sindacati il piano dell'azienda per l'Italia che assegna una missione a ogni stabilimento fino alla fine del decennio" spiega Giuseppe Manca, responsabile delle risorse umane di Stellantis Italia, che ricorda "la motorizzazione ibrida della Jeep Compass a Melfi, lo sviluppo di una Fiat 500 elettrica più competitiva e di una versione ibrida a Mirafori - dove sono stati avviati anche l'hub di economia circolare, il plant per le trasmissione elettrificate e il Battery Technology Center - l'estensione della produzione della Panda a Pomigliano fino al 2029 e la localizzazione in Italia delle piattaforme Stl Medium e Stl Large". Secondo Manca, "il tavolo automotive ha riflesso un anno di intensa dialettica dell'azienda con il governo, di cui già da oggi è importante provare a fare una sintesi nell'interesse del Paese e in considerazione della dimensione industriale di Stellantis in Italia". Video Stellantis, Urso: 'Nessuno scontro con Governo, vogliamo trovare strada condivisa' La risposta di Urso arriva a stretto giro di posta. "Non c'è assolutamente nessuno scontro, ma la volontà di trovare una strada condivisa, anche con i sindacati e le Regioni, e con le imprese della filiera automotive che sono la forza del nostro Paese, per aumentare i livelli produttivi nel settore dei veicoli, auto e veicoli commerciali, nel nostro Paese", dice il ministro. "Noi vogliamo andare insieme. Innanzitutto con l'unica azienda produttrice di auto nel nostro Paese, cioè Stellantis: questo percorso lo abbiamo indicato già oltre un anno fa e con caparbietà vogliamo portarlo a termine"I sindacati sono preoccupati perché "il protocollo per il settore dopo un anno non c'è ancora" e l'orizzonte non è sereno."Se non si interverrà per tempo ci saranno licenziamenti di massa. Abbiamo sollecitato più volte i ministeri coinvolti, Mimit e Lavoro, ma non hanno finora dato risposte. ", spiega Uliano.Anche dagli operatori del settore arrivano sollecitazioni."L'impegno del ministro Urso per il settore dell'auto è certamente lodevole. Fare il punto sugli impegni già assunti e confermarli è positivo, ma il settore ha bisogno di maggiore concretezza", afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, che chiede al governo di "raccordarsi con le autorità Ue per definire le sue iniziative a vantaggio dell'auto in Italia, ma anche e soprattutto per dare il suo contributo per una nuova politica per l'auto sostenibile che eviti che la transizione energetica si trasformi nella catastrofe dell'auto elettrica"Federauto ricorda che "l'Ecobonus, sebbene rimodulato, ha effetti modesti sul mercato delle alimentazioni green e sullo svecchiamento del parco più vetusto, insicuro e inquinante" e chiede che si investa "in maniera strutturale sulla riforma della fiscalità dell'auto aziendale, anche riducendo i fondi attualmente impegnati per l'Ecobonus". Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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