Morto il boss Raffaele Ligato, reggente del clan LubranoEconomia>Inps: tra gennaio e luglio 7 milioni di posti di lavoro,Campanella boom contratti a tempoInps: tra gennaio e luglio 7 milioni di posti di lavoro, boom contratti a tempoContratti a chiamata e contratti a somministrazione la fanno da padrona nel mondo del lavoro: è boom dei contratti a tempo, in sostituzione dei voucherdi Chiara Corradi Pubblicato il 21 Settembre 2017 alle 16:04 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatainps#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Argomenti trattatiSolo il 24% sono contratti a tempo indeterminatoUn rafforzamento della fase di ripresa occupazionaleLe statistiche sulle assunzioni nei primi sette mesiBoom del lavoro a chiamata in Italia: negli ultimi sette mesi un milione di persone è stato assunto con questa modalità. Niente più contratti a tempo indeterminato, ma contratti a tempo: a dirlo è uno studio dell’Inps che si basa su dati reali dei primi sette mesi dell’anno in corso. “Nei primi sette mesi del 2017 – afferma l’Inps – nel settore privato si è registrato un saldo di assunzioni e cessazioni pari a più 1.073.000“: dati nettamente superiore rispetto a quelli dei periodi corrispondenti negli anni 2016 e 2015.Solo il 24% sono contratti a tempo indeterminatoUn aumento dovuto alla crescita dei contratti a tempo determinato: se ne sono contati 501.000 in più rispetto agli anni di riferimento precedenti, compresi i contratti stagionali. Un dato significativo che va ad inserirsi in un contesto dove i contratti a tempo indeterminato sono solo 24,2% del totale. In particolare ad aumentare sono stati i contratti a chiamata, con un incremento del 124,7% nell’arco temporale che va da gennaio a luglio. Aumento significativo, del 20,4%, anche per i contratti di somministrazione: due tipologie che hanno letteralmente preso il volo dopo la cancellazione dei voucher.“Il significativo aumento – ha commentato l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale – del lavoro a chiamata, dei contratti di somministrazione e dei contratti a termine è una conseguenza della necessità delle imprese di trovare strumenti contrattuali in sostituzione ai voucher che non è più possibile utilizzare dalla metà del mese di marzo scorso“.Un rafforzamento della fase di ripresa occupazionaleL’aumento dei contratti a tempo, nel periodo tra gennaio e luglio, è in positivo rispetto alle cessazioni dei rapporti di lavoro. Un dato importante, nell’analisi dell’Inps, anche per capire le dinamiche del mercato del lavoro nel settore privato. Si registra un aumento di 825.000 contratti rispetto al 2016, che salgono a 930.000 se l’anno di riferimento è il 2015.“Il saldo – continua l’Inps – permette di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro che, su base annua, risulta sempre in positivo e stabilisce valori di crescita continua analizzando i dati da gennaio a luglio“. Si tratterebbe, dunque, di una tendenza positiva che conferma il buon andamento della fase di ripresa dell’occupazione in Italia.Le statistiche sulle assunzioni nei primi sette mesiValori positivi e trend occupazionali in netta crescita sono confermati anche dall’analisi degli ultimi dati provenienti dallo studio dell’Inps. In particolare vengono rimarcate le crescite di assunzioni: da gennaio a luglio si contano 4.182.000 assunzioni in più rispetto all’anno precedente, con un percentuale pari al 18,5%. Per quello che riguarda, invece, le cessazioni dei rapporti di lavoro si conta un aumento del 15% rispetto al 2016, per un totale di 3.108.000 contratti risoluti.“Il maggior contributo nell’ambito delle assunzioni – ha concluso l’Inps nella sua analisi – è quello dato dalle assunzioni a tempo determinato, che sono aumentate del 25,9%. Alla stessa percentuale si collocano anche i contratti di apprendistato, In diminuzione, invece, quelli a tempo indeterminato che sono scesi del 4,6% rispetto al 2016: un dato imputabile prevalentemente alla scelta di assunzioni a part time“.Articoli correlatiinEconomiaAeroporti bloccati e voli cancellati in tutto il mondo: guasti tecnici mettono a rischio le vacanze estiveinEconomiaLe novità per la pensione di vecchiaia dal 2027inEconomiaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenzeinEconomiaSocial card "Dedicata a te": aumento dell'importo e nuove modalità di distribuzioneinEconomiaA novembre l’edizione nr. 7 del Mese dell’educazione finanziariainEconomiaAntitrust avvia istruttoria su 6 influencer: chi sono?
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