Morte Elisabetta II, al capezzale della regina c'erano solo i due figli maggiori: perchéIRCCS San Raffaele ricerca tecnolgia 10 gennaio 2024aaaSono 8 i ricercatori dell’IRCCS San Raffaele che sono stati inseriti dalla Stanford University nella prestigiosa classifica mondiale degli scienziati più “influenti”,investimenti ossia coloro che raggiungono il livello più elevato di produttività scientifica tra i circa 9 milioni di ricercatori esaminati. Si tratta del prof. Paolo Maria Rossini, responsabile del Dipartimento Neuroscienze e Neuroriabilitazione dell’IRCCS San Raffaele; del professor Stefano Bonassi, responsabile dell'Area di Epidemiologia Clinica e Molecolare e Biostatistica dell’IRCCS San Raffaele e ordinario di Igiene Generale e Applicata dell’Università San Raffaele; del prof. Giuseppe Rosano, responsabile del Centro di ricerca clinica e sperimentale dell’IRCCS San Raffaele e ordinario di Cardiologia all’Università San Raffaele; del prof. Fabrizio Stocchi, responsabile del Centro Parkinson, parkinsonismi e disturbi del movimento presso l'IRCCS San Raffaele e ordinario di Neurologia all’Università Telematica San Raffaele; del professor Andrea Frustaci del Laboratorio di Scienze omiche e medicina di precisione dell’IRCCS San Raffaele; del prof. Fabrizio Vecchio, responsabile del Laboratorio di Brain Connectivity dell’IRCCS San Raffaele e docente associato di Fisiologia presso l'Università eCampus; del prof. Ennio Tasciotti, responsabile del Laboratorio di Human Longevity Program dell’IRCCS San Raffaele e del prof. Massimo Volpe, responsabile del Centro per la Diagnosi e cura dell’ipertensione arteriosa e delle complicanze cardiovascolari.Il rapporto, pubblicato sulla rivista PLOS Biology, è considerato il più affidabile per i settori della ricerca bibliometrici, la scienza che utilizza tecniche matematiche e statistiche per analizzare la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni all’interno delle comunità scientifiche. Esso viene realizzato ogni anno dalla prestigiosa università californiana di Stanford, in collaborazione con la casa editrice Elsevier e Scopus, la più utilizzata banca dati per le pubblicazioni riguardanti la ricerca.Dallo studio emergono due classificazioni prodotte facendo riferimento a 22 aree scientifiche e 174 sottocategorie: una basata sull'intera carriera dei ricercatori (periodo 1996-2022) e l’altra che considera l'impatto della ricerca prodotta nell’ultimo anno (con riferimento alle citazioni ricevute durante il 2022). Per ogni ricercatore vengono quindi valutate le citazioni e il relativo h-index, un indice che misura la prolificità e l’impatto scientifico di un autore, basandosi sul numero di pubblicazioni e di citazioni ricevute. Vengono inoltre assegnati loro dei c-score, indicatori della rilevanza più che del semplice numero di pubblicazioni, includendo informazioni sulla co-paternità e sulle posizioni dell’autore (singolo, primo, ultimo). Il ranking utilizzato comprende anche le aree scientifiche di attività, dall’acustica alla zoologia, secondo una classificazione del profilo dell’autore ottenuta con avanzate tecniche statistiche e di machine learning per produrre risultati confrontabili tra le diverse aree scientifiche. Il risultato è una fotografia rigorosa di 210.199 scienziate e scienziati che si distinguono per autorevolezza scientifica e che rappresentano il 2% di una platea totale di ben 9 milioni di professori e ricercatori di Università e centri di ricerca di tutto il mondo.
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