Sanremo, gli ascolti della serata cover: 11,9 milioni di telespettatori e 67,8 per cento shareLa notizia che il protagonista di Assassin's Creed Shadows sarebbe stato Yasuke,trading a breve termine figura storica di origine africana ricordato per essere stato il primo nonché unico samurai nero, circolava già dalla fine dello scorso anno. Da parte del grande pubblico, all'epoca, nessuna reazione di rilievo, nonostante le ampie libertà storiche trapelate fin dall'inizio che il titolo Ubisoft si sarebbe preso. È stato il primo trailer pubblicato lo scorso 15 maggio a incendiare un dibattito molto delicato su etnia, rappresentazione e politicamente corretto, con petizioni da decine di migliaia di firme per chiedere la cancellazione del titolo. La discussione si è poi spostata nella vita reale in maniera inaspettata: l'estrema destra giapponese è intenzionata a portare la questione in parlamento, per chiedere chiarimenti ed eventuali modifiche.Il contestoPer capire le ragioni alla base di una reazione così forte è necessario ricordare che il protagonista scelto per il nuovo episodio di Assassin's Creed, pur essendo realmente esistito, è qualcuno di cui sappiamo molto poco: nato intorno alla metà del ‘500, probabilmente in Mozambico, Yasuke arriva in Giappone nel 1579, al servizio del gesuita italiano Alessandro Valignano. Nel 1581 Valignano ottiene un’udienza con Oda Nobunaga, leader militare e personaggio chiave nella storia giapponese, che incuriosito dal colore della pelle di Yasuke e dalla sua abilità nel combattimento decide di arruolarlo, assegnandoli uno stipendio e la carica di samurai, primo straniero ad assumere tale ruolo.Dopodiché, al di là di alcuni cenni nelle cronache dell'anno successivo, Yasuke così come Nobunaga spariscono dai libri di storia a seguito dell'assassinio di quest'ultimo nel giugno del 1582. L'unica certezza è che Yasuke non sia morto insieme al suo comandante: l'assenza di ulteriori documenti riguardo il suo operato e la sua sorte ha dato così ampio spazio, oltre quattro secoli dopo, agli sviluppatori di Ubisoft per costruire attorno al samurai africano una vicenda inedita, seppur ricalcata su fatti reali. Ed è esattamente quello che ha innescato un'accesa controversia su entrambe le sponde del Pacifico, giunta fino alle porte della Dieta nazionale, l'organo legislativo giapponese.La sede della Dieta nazionale, il parlamento giapponese.Sangiin / National Diet of JapanUna scelta discussaIl trailer mostrato a maggio, a dirla tutta, risulta abbastanza innocuo. Colpi di katana, grandi battaglie, Yasuke bardato come un samurai: nulla che si discosti dalle poche informazioni sul personaggio e dalle molte sul periodo storico in cui visse. È l'implicazione di un Assassin's Creed ambientato per la prima volta in territorio asiatico a non avere un protagonista asiatico ad aver innescato la più comprensibile tra le contestazioni indirizzate al gioco: una scelta molto sentita negli Stati Uniti, dove l'assenza di protagonisti di origine asiatica nella cultura pop è stata ampiamente discussa negli ultimi anni e portata alla ribalta da casi cinematografici come quello di Everything Everywhere All at Once, così come in Giappone, i cui trascorsi storici, questa volta liberamente interpretati, sono di nuovo al centro di una produzione videoludica occidentale di alto profilo dopo il successo di Ghost of Tsushima.Ad approfittare in maniera più clamorosa del dibattito in terra nipponica è stato Satoshi Hamada, classe 1977, membro della Camera dei consiglieri (corrispettivo del nostro Senato) e per oltre dieci anni esponente dell'NHK Party, una formazione di estrema destra nota nel paese per i toni spesso grotteschi assunti dai suoi rappresentanti, non di rado pescati dal vivace ambiente dell'internet nipponico. Hamada si è però dimostrato negli anni uno degli esponenti più scaltri di un partito riuscito, nonostante tutto, ad entrare nelle stanze del potere di Tokyo: la dimostrazione si è avuta lo scorso anno, dopo l'estromissione dell'NHK Party dalla Camera dei consiglieri e la carica di senatore mantenuta da Hamada con la fondazione di un proprio movimento.
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