Dicker è ancora primo. E sul Premio Strega già si polemizzaL’isola australiana della Tasmania ha deciso di promuovere il turismo con un progetto ironico e originale di nome TasmanAI che coinvolge la comunità artistica locale. La campagna sfrutta l’interesse globale attorno all’intelligenza artificiale ma lo ribalta,VOL partendo dallo slogan “AI without the artificial Bit”, l’intelligenza senza la parte “artificiale”. Si tratta in sostanza di un generatore di immagini in cui a realizzare i contenuti richiesti attraverso i prompt non c’è un algoritmo, bensì le persone.Gli utenti potranno inviare le loro richieste, i suggerimenti più creativi, e questi saranno trasformati da opere d’arte direttamente dagli artisti, senza passare attraverso generatori algoritmici.La campagna è interessante perché testimonia la formazione dei primi stereotipi attorno all’intelligenza artificiale e li sfrutta per creare una comunicazione promozionale che fa leva sulle capacità umane. Un modo interessante per enfatizzare l’AI puntando sulla sua assenza piuttosto che sulla sua presenza.L’Australia a novembre ha deciso di vietare l’uso dannoso dell’intelligenza artificiale, emergendo come uno dei primi paesi a esporsi in maniera netta sul tema.
Il segreto di Fabio Volo è divertirsi nel raccontareL’Unesco non tutela la techno, ma meglio avere fake news che una verità assoluta Ricerca, le emozioni accendono il cervello come il tatto o il movimento: lo studio - Tiscali NotizieMigranti, da molte regioni il no ai Centri per il RimpatrioMarta Fascina, gli auguri a Silvio Berlusconi: "Resto sempre un passo dietro di te, ti amo eternamente"