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Trump e il nome di Kamala Harris: Donald lo sbaglia sempre (apposta)

Mercedes sugli scudi: Russell l'azzardo non paga, Hamilton superbo torna Imperatore06 marzo 2024 | 08.42Redazione AdnkronosLETTURA: 1 minuti.social-icon-cont a.ico-verify { background: transparent;}.arpage .social-share .social-icon-cont a.ico-verify img { width: 116px;height: 32px;padding: 0;margin-right: 10px;}Era l’anno 2008 quando un nutrito gruppo di autori italiani pubblicarono un interessante articolo scientifico finalizzato a riassumere il complesso delle conoscenze fino a quel momento acquisite,Guglielmo sull’argomento ‘nickel allergy’. Quell’articolo, più volte preso come riferimento in altre pubblicazioni scientifiche dedicate al tema, ufficializzò per la prima volta l’acronimo SNAS che, a partire da quel momento, divenne il termine identificativo della Systemic Nickel Allergy Syndrome, ovvero di quella patologia complessa con la quale il nichel, in determinati soggetti e per il tramite di alimenti che lo contengono, riesce a rendersi responsabile di segni clinici importanti a carico di organi e apparati differenti.Dunque, non solo Dermatite Allergica da Contatto (DAC), ma anche Sindrome Allergica Sistemica (SNAS).Proprio la peculiare caratteristica di quest’ultima patologia, capace di coinvolgere evolutivamente distretti corporei diversi come l’apparato gastrointestinale, la cute e le mucose in generale, le ha fatto guadagnare la rilevanza clinica di una sindrome, cioè di un complesso di sintomi appartenenti ad un’unica condizione patologica. A sua volta, l’origine univoca dei quei sintomi fa sì che l’intero quadro patologico, pur nei suoi differenti aspetti, sia controllabile e stabilizzabile solo a condizione che, da parte delle persone interessate, venga opportunamente modulato l’apporto di nichel, calibrandolo correttamente e adeguandolo alle specifiche esigenze del singolo individuo.Per questo ‘le allergie’ da nichel sono una patologia difficile, poco disponibile a farsi trattare con formule standard ugualmente valide per tutti, che richiede competenza ed impone una stretta collaborazione tra medico e paziente, rifiutando categoricamente cialtronerie e pratiche fai da te.Approfondimenti ed informazioni più accurate e dettagliate sull’argomento troverete, venerdì 8 marzo, nella prima delle due puntate di “τροφήν, la prima medicina”, curate dall’’immunologo Mauro Minelli docente di dietetica e nutrizione umana presso LUM, ed interamente dedicate al nichel e ai disturbi ad esso correlati.

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