L’inclusione dei migranti previene il caporalatoLa rivelazione di Gasperini sul comportamento dell'olandese non è stata presa bene da gran parte della tifoseria. Ma c'è anche chi lo assolve: "Bastava rispettare la sua volontà" Giorgio Dusi 8 agosto 2024 (modifica alle 15:01) - MILANO "La situazione è andata benissimo fino alla settimana scorsa,Guglielmo poi ha deciso di andare alla Juventus, di non giocare e non allenarsi più con noi". Come un vaso di Pandora scoperchiato. A meno di una settimana dalla Supercoppa Europea, le parole di Gian Piero Gasperini all’Eco di Bergamo sulla situazione di Teun Koopmeiners hanno inevitabilmente scatenato le reazioni della tifoseria, che vive un sentimento a cavallo tra l’ingratitudine e l’amarezza per l’epilogo di una storia che in tre anni aveva portato l’ex AZ ad essere uno dei nerazzurri più apprezzati dai bergamaschi. KOOP E BERGAMO— Sarà per lo spirito con cui il classe 1998 ha vissuto, anzi, fino a prova contraria vive la città di Bergamo, per la gentilezza con cui si è sempre rapportato a chi lo incontrava chiedendogli una foto o un autografo, per come, nella serata della grande festa per l’Europa League del 31 maggio scorso, aveva vestito i panni del capopopolo sul bus scoperto lanciando cori dedicati all’amore per l’Atalanta e per la città. C’è sempre stato un legame importante, come del resto ce l’hanno altri due olandesi che hanno fatto la storia recente della Dea, Marten de Roon, ancora capitano, e Hans Hateboer, fresco di addio in direzione nord della Francia, Rennes, dopo sette anni e mezzo. LE REAZIONI— Già dalla serata di ieri i social (dove Koopmeiners è stabilmente in tendenze) si sono riempiti di commenti dei tifosi, che hanno manifestato soprattutto un sentimento di delusione e disappunto per l’atteggiamento assunto dal giocatore descritto da Gasperini: “Bergamo ti ha dato tutto: da te non ce l’aspettavamo” è il pensiero comune a gran parte dei tifosi nerazzurri. Qualcuno chiede alla società di fare resistenza e continuare a tenere il giocatore controvoglia a costo di mandarlo in tribuna, riprendendo anche la massima di Luca Percassi di poche settimane fa, quando a metà luglio aveva ribadito come la sua cessione “non fosse mai stata nei programmi societari”. Anche se una fetta di popolo nerazzurro la vede diversamente: “Bastava rispettare la sua volontà”, dicono, già espressa a marzo quando in un’intervista al Telegraaf disse che la sua intenzione era lasciare l’Atalanta in estate. Gioca a Fantacampionato, il fantaconcorso di Gazzetta con 300.000€ di montepremi! Sfida i migliori fantallenatori d’Italia. Per iscriverti CLICCA QUI JUVE— Un sentimento di ingratitudine misto a dispiacere e mancanza di rispetto che contrasta quanto successo lo scorso marzo, quando il sentimento dominante era la rassegnazione a perdere il giocatore. L’estate e la resistenza nerazzurra avevano fatto riprendere quota alla speranza di poterlo rivedere ancora a Bergamo, forte anche di un contratto ancora lontano dalla scadenza. Dal lato bianconero, intanto, molti invocano la “liberazione” dopo mesi di inseguimento: ora starà alle società andare incontro ad un accordo, con la richiesta dell’Atalanta da 60 milioni di euro che resta sì ferma, ma forse, forse, non tanto quanto prima. Calciomercato Juventus: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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