Identificato cadavere nell'Adigetto: un pensionato fatto a pezziIl processo,ìlaprescrizionehacancellatolecondannedei criptovalute diviso in filoni e durato molti anni, è finito in prescrizione per due carabinieri accusati di falso, Roberto Mandolini e Francesco Tedesco. Se la Cassazione non avesse accolto il ricorso, sarebbe invece diventata definitiva la condanna della Corte d’Assise d’appello Il caso di Stefano Cucchi, il ragioniere romano morto nel 2009 dopo un pestaggio da parte dei carabinieri dopo un fermo per ragioni di droga, aggiunge un nuovo tassello processuale. La Cassazione, infatti, ha dichiarato prescritto il reato di falso per i carabinieri Roberto Mandolini e Francesco Tedesco, accusati di avere falsamente attestato, nel verbale di arresto di Cucchi, la rinuncia da parte del giovane romano alla nomina del difensore di fiducia. I due – Mandolini era il comandante della stazione dei carabinieri dove Cucchi venne portato, Tedesco invece il carabiniere grazie al quale iniziò a sbriciolarsi il velo di omertà intorno al caso – erano stati condannati nel processo di appello bis di luglio 2022. La sentenza era arrivata in extremis, nel giorno in cui sarebbe altrimenti scattata la prescrizione del reato, e Mandolini era stato condannato a tre anni e sei mesi, Tedesco a due anni e quattro mesi. CommentiColpevole e prescritto, l’Arma tolga la divisa a Roberto MandoliniIlaria Cucchi La prescrizione Nel caso del processo davanti alla Cassazione, a determinare la prescrizione è stato l’accoglimento del ricorso. L’accusa e le parti civili, infatti, avevano chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso per Cassazione così da rendere definitiva la sentenza d’appello. L’accoglimento invece del ricorso proposto dalle difese dei due carabinieri ha prodotto l’effetto di far scattare il termine di prescrizione sul reato. In altri termini, la Cassazione ha dichiarato estinto il procedimento per sopravvenuta prescrizione, ma questo non comporta che nel merito i due siano da considerarsi assolti. Bisognerà tuttavia attendere le motivazioni della Suprema corte, per capire sulla base di quali presupposti il ricorso degli imputati è stato accolto. Ilaria Cucchi, sorella di Stefano che in questi anni si è fatta carico di seguire la lunghissima vicenda processuale che ha portato la condanna per omicidio preterintenzionale a 13 e 12 anni per i due carabinieri materialmente colpevoli del pestaggio, ieri non era in aula. Tuttavia dopo la decisione ha scritto su facebook: "Roberto Mandolini. Colpevole e salvato dalla prescrizione". E su Domani ha scritto questo intervento. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
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