Il sogno di catturare la CO2 è troppo costoso per essere veroIndagine su Google. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha comunicato con una nota di aver “avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Google e della sua capogruppo Alphabet in merito all’invio agli utenti della richiesta di consenso al “collegamento” dei servizi offerti”. Secondo l'Antitrust questa richiesta sembrerebbe infatti non fornire informazioni rilevanti - o le fornirebbe lacunose e imprecise - riguardo al reale effetto che il consenso produce sull’uso da parte di Google dei dati personali degli utenti. “Stesse criticità esisterebbero riguardo alla varietà e alla quantità di servizi Google,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock rispetto ai quali può aver luogo un uso “combinato” e “incrociato” dei dati personali, e riguardo alla possibilità di modulare (e quindi anche limitare) il consenso solo ad alcuni servizi”, rileva l'ente guidato dal presidente Roberto Rustichelli.Secondo l’Autorità, inoltre, Google utilizzerebbe tecniche e modalità di presentazione della richiesta di consenso, e anche di costruzione dei meccanismi di raccolta del consenso stesso, che potrebbero condizionare la libertà di scelta del consumatore medio. Il cliente sarebbe infatti indotto ad assumere una decisione commerciale che non avrebbe altrimenti adottato, acconsentendo all’uso combinato e incrociato dei propri dati personali tra la pluralità dei servizi offerti.Il precedenteDi recente L’Antitrust italiano ha multato Meta, la holding di Instagram, Facebook e Whatsapp, con una sanzione da 3,5 milioni di euro per la scarsa trasparenza sull'uso dei dati. Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), Meta non avrebbe infatti informato con immediatezza gli utenti iscritti a Instagram via web che i loro dati sarebbero stati utilizzati per finalità commerciali (insomma, secondo la vecchia regola che se non stai pagando il prodotto, il prodotto sei tu), non ha gestito con precisione la sospensione degli account dei propri clienti dello stesso social network e di Facebook. L'azienda ha respinto gli addebiti.Il colosso di Menlo Park non avrebbe inoltre indicato le modalità attraverso le quali sospende gli account Facebook, in particolare se lo faccia a seguito di un controllo automatizzato o gestito direttamente dal proprio personale, e non ha fornito agli iscritti sui due social informazione alcuna riguardo alla possibilità di contestare la sospensione del loro account (non è infatti chiaro se essi si possano rivolgere a un organo di risoluzione stragiudiziale delle controversie o a un giudice). La società di Mark Zuckerberg avrebbe infine previsto un termine di 30 giorni per il consumatore per contestare la sospensione, un tempo ritenuto troppo breve. Tutti temi che da qualche mese sono anche oggetto della nuova regolazione europea delle piattaforme, il Digital services act (Dsa).
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