Incontro Biden - Meloni a Washington: il punto sul G7Care lettrici,ETF cari lettori agosto si fa sentire anche sui temi di giustizia, che ormai sono rinviati a settembre. La settimana, però, si è aperta con il ricordo (e le polemiche) sulla strage di Bologna e la sua matrice neofascista. Su questo ho intervistato l’ex magistrato Giuliano Turone, che con Gherardo Colombo indagò sulla P2 di Licio Gelli. La sua ricostruzione e contestualizzazione della strage aiutano a mettere a fuoco un capitolo della storia italiana e i suoi legami con la loggia massonica e le stragi di mafia. Il ddl Nordio Dopo un lungo stop “tecnico” con l’autorizzazione del Quirinale, il ddl Nordio è stato incardinato in commissione Giustizia al Senato. L’iter inizierà in settembre con le audizioni, ma rimane l’incognita sulla costituzionalità dell’abrogazione tout court del reato di abuso d’ufficio. Secondo una parte dell’accademia e della magistratura, la cancellazione del reato non rispetta i trattati internazionali e i vincoli europei, il governo invece per ora ha mantenuto fermo il testo passato in cdm. Fonti parlamentari, tuttavia, suggeriscono che sia in valutazione di ripensare l’abrogazione, preferendo una riscrittura del reato di abuso d’ufficio in modo da rendere la fattispecie ancora più delimitata. Per il ministro Carlo Nordio sarebbe una retromarcia non indolore, ma bisognerà aspettare gli emendamenti per confermarla. L’ultimo cdm Nell’ultimo consiglio dei ministri prima della pausa estiva è atteso – ma non ancora confermato – l’arrivo di un decreto legge che riduca gli effetti della sentenza di Cassazione che circoscriveva la nozione di criminalità organizzata e l’utilizzo delle intercettazioni. La sentenza n.34895, infatti, ha dichiarato illegittime le intercettazioni disposte nei confronti di un imputato che non era accusato direttamente di associazione mafiosa, bensì di un reato ad aggravante mafiosa. Con il rischio quindi dell’inutilizzabilità in casi analoghi del materiale probatorio acquisito sulla base dell'interpretazione precedente, che invece consentiva l'utilizzo degli strumenti previsti per la lotta alla criminalità organizzata anche in assenza della contestazione del reato associativo. L’intervento del governo - dopo l’allarme lanciato da alcune procure e dalla procura nazionale antimafia - era stato annunciato in luglio da Meloni. Il ministro degli Affari europei con delega al Pnrr, Raffaele Fitto, ha inoltre annunciato l’approvazione di una serie di decreti attuativi della riforma Cartabia, legati ai vincoli del Pnrr, dal patrocinio a spese dello Stato nella mediazione agli incentivi fiscali, dalla modalità di iscrizione al registro degli organismi di mediazione all'elenco dei formatori. I termini per la sospensione feriale L’avvocatura è in agitazione a causa dei diversi e contrastanti orientamenti giurisprudenziali enunciati dai vari tribunali italiani dopo l’ordinanza n. 18044/2023 della Suprema Corte. La decisione di Cassazione, infatti, sembra sottrarre i procedimenti in materia di famiglia alla regola della sospensione feriale, assoggettando alla stessa disciplina sia le controversie strettamente alimentari (art.433 c.c.) e quelle di mantenimento. L’incertezza e quindi il timore di depositare gli atti fuori termine ha indotto l’Organismo congressuale forense a chiedere una decretazione d’urgenza in materia, appellandosi al ministro Nordio perchè intervenga per impedire «il proliferare di pronunce giurisprudenziali di merito contrastanti che metterebbero a rischio la difesa dei soggetti più deboli». L’indagine di Perugia sulla fuga di notizie della Dna La procura di Perugia sta svolgendo un’inchiesta per accesso abusivo ai sistemi informatici della Direzione nazionale antimafia, nata dalla denuncia del ministro della Difesa Guido Crosetto in seguito ad alcune inchieste pubblicate dal nostro quotidiano sulle consulenze milionarie da lui ottenute da Leonardo. Attualmente risulta indagato un tenente della guardia di finanza che era stato in servizio alla Dna, su cui pende l’ipotesi di accusa di aver effettuato circa cento “visure” patrimoniali senza autorizzazione, attingendo alle segnalazioni di operazioni sospette (sos) che la Banca d’Italia invia alla Dna e al Nucleo valutario della guardia di finanza. L’ipotesi al vaglio è che i documenti riservati siano stati utilizzati per dossieraggi a danno di politici, manager e vip. L’indagine è stata assegnata per competenza a Perugia perchè c’è l’ipotesi di coinvolgimento – come indagati o come parti lese – di magistrati che operano a Roma. Interrogato, il tenente indagato ha rivendicato la correttezza del suo operato e spiegato che nel pool in cui lavorava il metodo di lavoro gli permetteva di agire come ha fatto. Al momento della sua nomina al vertice della Dna, Giovanni Melillo ha modificato le prassi dell’ufficio, ridisegnando la struttura interna. In un comunicato stampa, il procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, ha specificato che «sono stati esaminati una rilevante quantità di documenti», che l’inchiesta verrà chiusa in tempi rapidi e che gli accertamenti «vengono condotti con la piena collaborazione e in totale sintonia con il procuratore nazionale Antimafia che aveva, già prima dell’avvio delle indagini, provveduto a riorganizzare il sevizio Sos». L’equilibrio di genere al Cnf Il decreto Pa bis, convertito in legge in via definitiva dal Senato, contiene una norma che riguarda anche il Consiglio nazionale forense e la modalità di elezione dei suoi membri. È stata infatti inserita una norma di interpretazione autentica che riguarda il rispetto del principio di parità di genere nell’ambito di elezione del Cnf, secondo cui «il riferimento al rispetto dell’equilibrio tra i generi di cui all’articolo 34, comma 1, secondo periodo, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, si interpreta nel senso che tale rispetto è assicurato dall’osservanza della previsione di cui al comma 2 del citato articolo 34 nonchè della previsione di cui al quinto periodo del comma 3 del medesimo articolo 34 della legge n. 247 del 2012». Questa interpretazione autentica risolve l’incognita sul comma 1, secondo cui «i componenti del Cnf non possono essere eletti consecutivamente più di due volte nel rispetto dell’equilibrio tra i generi». Teoricamente, la norma dovrebbe far cessare il contenzioso che oggi vede impugnata l’elezione di 17 componenti del Cnf, il cui genere è lo stesso di chi li ha preceduti nella precedente consiliatura. I nuovi uffici periferici di via Arenula Il ministero della Giustizia ha annunciato che i nuovi uffici periferici sono pronti a partire non appena saranno completate le procedure di assunzione del personale. Sono 333 le unità da assegnare alle sette sedi istituite a Torino, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli e Palermo, articolazioni della Direzione generale delle risorse materiali e delle tecnologie: avranno competenza interdistrettuale di supporto agli uffici giudiziari. Le nuove strutture provvederanno «all'analisi dei bisogni degli uffici sul territorio e all'acquisizione di beni e servizi, svolgendo anche funzioni ausiliarie per le Conferenze permanenti, programmazione, valorizzazione e gestione del patrimonio immobiliare destinato all'attività giudiziaria e coordinamento con gli organi periferici del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e dell'Agenzia del demanio». Ad oggi la sede di Napoli risulta già operativa. «Si tratta - sottolinea via Arenula - di un importante passo in avanti verso l'attuazione di un reale decentramento amministrativo, per una maggiore vicinanza del ministero della Giustizia ai territori». I numeri delle carenze di organico Secondo gli ultimi dati diffusi dal Csm e aggiornati al 28 luglio scorso, in tutta Italia mancano 1.652 magistrati. Rispetto ai 10.633 posti previsti nell'organico, la scopertura nazionale è pari al 15, 54 per cento. Le carenze maggiori si riscontrano nelle procure, con il 16 per cento di posti vacanti: mancano 426 pm sui 2649 previsti. Quanto a tribunali e Corti d'appello, mancano 1.226 giudici dei 7.984 fissati nell'organico, con una scopertura pari al 15,36 per cento. I più penalizzati dalla carenza di personale sono gli uffici del nord. La maglia nera è di Bolzano (dove le toghe necessitano del requisito di patentino di bilinguismo di livello A), con una scopertura del 22,5 per cento. Seguono Reggio Calabria (19,26 per cento) e Venezia (19 per cento). Il congresso giuridico di Ocf L’Organismo congressuale forense ha indetto il VII congresso giuridico dal titlo “L’avvocato tra tradizione, novità ed equilibrismi”, che si terrà a Verona, il 14 e 15 settembre. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
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