Il 2 aprile di 40 anni fa iniziò la guerra delle FalklandPechino,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella 29 lug. (askanews) – Un incontro di un’ora e mezza, proseguito a cena, che ha spaziato dai rapporti bilaterali ai temi di politica internazionale. Il presidente cinese Xi Jinping e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si sono incontrati oggi a Pechino, nel secondo faccia a faccia dopo l’incontro a margine del G20 di Bali lo scorso anno. Per Meloni il primo obiettivo da raggiungere nell’incontro avvenuto nella residenza della Diaoyutai State House – a cui i media italiani non hanno avuto accesso a differenza dei circuiti internazionali – era quello di ricucire i rapporti dopo il ‘gelo’ di Pechino per la decisione del governo italiano di non rinnovare l’intesa sulla Via della Seta. Risultato non completamente colto, se nel resoconto ufficiale diffuso dalla presidenza cinese viene rimarcato che Xi ha ribadito la convinzione che Cina e Italia “dovrebbero sostenere e promuovere lo spirito della Via della Seta” che è un “tesoro condiviso” da entrambi i Paesi. Nello stringato comunicato diffuso da Palazzo Chigi viene sottolineato che entrambi “hanno condiviso il positivo sviluppo delle relazioni fra Italia e Cina nel contesto del ventennale del Partenariato strategico globale, ponendo l’accento sull’importanza di una cooperazione equilibrata, mutualmente vantaggiosa e basata sulla reciproca fiducia. Nel corso dei colloqui sono stati discussi i principali temi del rapporto bilaterale, dalle questioni economico-commerciali alla collaborazione in ambito scientifico e culturale”. Nelle dichiarazioni iniziali dell’incontro, diffuse dai media presenti, Meloni aveva sottolineato che la Cina è “un partner economico, commerciale, culturale di grande rilievo” e che va tenuto “aperto” il canale tracciato da Marco Polo (di cui ricorrono i 700 anni dalla morte), per “favorire le relazioni economiche, commerciali, culturali e scientifiche, ma anche il dialogo a livello multilaterale in un tempo molto complesso”. In questo senso va il Piano d’azione triennale siglato ieri, che prevede di “valorizzare il lavoro che abbiamo già fatto ma anche di esplorare nuove forme di cooperazione lavorando allo stesso tempo per un bilanciamento dei rapporti commerciali”. Su questo Xi si è detto “disposto a collaborare” con l’Italia “per promuovere l’ottimizzazione e il miglioramento della cooperazione negli investimenti economici e commerciali, nella produzione industriale, nell’innovazione tecnologica e nei mercati terzi, nonché per esplorare la cooperazione in aree emergenti come i veicoli elettrici e l’intelligenza artificiale”. E se la Cina “accoglie con favore le aziende italiane che investono” nel Paese “ed è disposta a importare più prodotti italiani di alta qualità”, da parte sua auspica “che l’Italia fornisca anche un ambiente imprenditoriale equo, trasparente, sicuro e non discriminatorio affinché le aziende cinesi possano svilupparsi in Italia”. Sul tavolo del colloquio anche i grandi temi della situazione geopolitica internazionale, a partire dalla guerra in Ucraina, con la Cina che potrebbe giocare un ruolo determinante nella ricerca di una soluzione al conflitto. Certo, nel confronto tra i due, avrà pesato la posizione della Nato, che appena poche settimane fa ha accusato Pechino di sostenere la Russia, anche con le forniture di armi. Sui contenuti di questa parte del colloquio, però, non sono trapelate informazioni. Sempre in apertura di bilaterale però la premier, a questo proposito, aveva evidenziato come Pechino sia un “interlocutore molto importante” per affrontare i dossier aperti “partendo dai rispettivi punti di vista per ragionare insieme di come garantire stabilità e pace”. Una apertura di credito raccolta dal leader cinese, secondo cui i Paesi devono sviluppare “collaborazione e unità oppure si ritireranno nella chiusura e nella divisione”. Tra le altre questioni affrontate, secondo Palazzo Chigi, anche i “rischi di un ulteriore aggravamento della situazione in Medio Oriente”, le “crescenti tensioni” nell’Indo-Pacifico e alcune “grandi questioni della governance globale di comune interesse, dall’Intelligenza artificiale alla lotta contro il cambiamento climatico, al processo di riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Discussi anche i rapporti con l’Ue, che attraversano un periodo di particolare difficoltà con i nuovi dazi sulle auto decisi da Bruxelles. A questo proposito, Xi ha auspicato che l’Italia svolga “un ruolo costruttivo nella promozione del dialogo e della cooperazione Cina-Ue e nello sviluppo positivo e stabile delle relazioni” tra Pechino e l’Unione europea. Un pensiero condiviso dalla premier, secondo cui l’Italia può “avere un ruolo importante anche per quello che riguarda le relazioni con l’Unione Europea” con “il tentativo di creare rapporti commerciali che siano il più possibile equilibrati”. Mentre in Cina spopola il video diffuso su Tik Tok della presidente del Consiglio che partecipa insieme alla figlia Ginevra e al suo staff a una cena con uno spettacolo di canti tipici cinesi eseguiti da un gruppo di donne in abiti tradizionali, Meloni riparte domani da Pechino per Shanghai, ultima tappa della missione. Prima però è previsto un punto stampa, quando in Italia saranno le 4.30 di notte. (dall’inviato Alberto Ferrarese). -->
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