Lo stato è debole quando ricorre al manganelloTema migranti al Consiglio europeo,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock il no di Polonia e Ungheria: Meloni prova...Tema migranti al Consiglio europeo, il no di Polonia e Ungheria: Meloni prova a mediareA Bruxelles Polonia e Ungheria si oppongono alla bozza di conclusioni sul tema migranti: richiesta di unanimità e contestazione della solidarietà obbligatoria. Meloni non cede di Marianna Piacente Pubblicato il 30 Giugno 2023 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataGiorgia Melonimigrantiunione europea#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}Bruxelles: Giorgia Meloni non si dà per vinta. Nella sua seconda e ultima giornata di lavori, il Consiglio europeo riparte dal tema migranti. Polonia e Ungheria si sono opposte alla bozza di conclusioni stilata da ministri e diplomatici: non sarà facile per la premier italiana trovare una mediazione di fronte alla richiesta di unanimità e alla contestazione della solidarietà obbligatoria prevista dal nuovo Patto. Ma ci prova lo stesso.Il dissenso di Polonia e UngheriaA quanto si apprende, è previsto per la mattina di venerdì 30 giugno un incontro tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i primi ministri polacco e ungherese Mateusz Morawiecki e Viktor Orban. Il Patto per le migrazioni e l’asilo – raggiunto l’8 giugno scorso dai ministri dell’Interno – prevede l’obbligo di solidarietà, con ricollocamenti o versamento di compensazioni. L’accordo era stato approvato a maggioranza qualificata, Varsavia e Budapest avevano espresso tuttavia già allora il loro dissenso. Morawiecki e Orban continuano a premere sull’unanimità: secondo la loro visione le questioni che riguardano le migrazioni non possono essere approvate solo a maggioranza, sulla base delle conclusioni del vertice di giugno 2018. Tuttavia, gli stessi uffici giuridici del Consiglio non prevedono che le conclusioni di un vertice sostituiscano il testo dai Trattati (che sui migranti permettono di legiferare a maggioranza qualificata).Come ci si muoveràA ogni modo, l’accordo andrà negoziato con il Parlamento e, trovato un compromesso, sarà necessario un nuovo voto finale al Consiglio Affari interni: per questo Polonia e Ungheria insistono sull’unanimità. I due Stati potranno ancora dire la propria ed eventualmente bloccare l’approvazione finale.Articoli correlatiinPoliticaSondaggi politici: M5S in crescita, Pd in calo, Forza Italia in positivoinPoliticaIl Dl Salva Casa è legge, 106 voti a favore: ecco cosa cambia adessoinPoliticaMattarella promuove la libertà dell'informazione nella Cerimonia del Ventaglio: "Giornalisti contrastino le adulterazioni della realtà"inPoliticaAntonio Tajani: "Spazio al centro è di Forza Italia, arriveremo al 20%"inPoliticaNcc, incostituzionale il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni: la decisione della ConsultainPoliticaGiorgia Meloni dice 'No' a Ursula von der Leyen: "Ho agito da leader europeo"
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