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Lo scudo Nato, la prima ed ultima difesa contro gli attacchi missilistici

George Floyd: la famiglia chiede la riforma della polizia, legge approvata ma bloccataNel dinamico scenario del mercato del lavoro,Guglielmo la Generazione Z è destinata a diventare una componente centrale e imprescindibile. Secondo il World Economic Forum, la Gen Z, ovvero chi è nato tra il 1996 e il 2010, rappresenterà il 27% della forza lavoro nei paesi dell’OCSE entro il 2025. Proiettandoci al 2030, le generazioni Y e Z insieme costituiranno la maggioranza, con una quota del 75% dei lavoratori. Oggi, i giovani tra i 18 e i 25 anni sono i catalizzatori di un cambiamento epocale, pronti a ridisegnare il futuro del lavoro. Questa nuova ondata di lavoratori non si accontenta di un semplice impiego, ma ambisce a carriere che risuonino con le proprie vocazioni sociali, con i loro valori più profondi, che abbiano un impatto civico e collettivo positivo, che siano in armonia con l’ambiente e che consentano un equilibrio tra professione e vita personale.Il 63% della Gen Z ritiene importante lavorare con un datore di lavoro che condivida i propri valori e, secondo un’indagine condotta da EY, oltre la metà (il 57%) predilige un ambiente lavorativo che offra la flessibilità necessaria per coltivare interessi e progetti personali. Questa preferenza per una maggiore elasticità negli orari e più tempo libero non deve essere interpretata come desiderio di una vita meno impegnativa, ma come un nuovo paradigma lavorativo che pone l’individuo e la sua qualità della vita al centro. Anche se molti tra i più giovani della Gen Z devono ancora entrare nel mercato del lavoro, emergono chiare inclinazioni verso un approccio professionale che valorizzi la realizzazione personale e le possibilità di avanzamento, posizionandole al di sopra delle mere considerazioni economiche.Di conseguenza, le aziende che non rispettano l’ambiente o che favoriscono pratiche socialmente irresponsabili sono sempre più spesso escluse dalle loro considerazioni. In questo contesto, le aziende devono mostrarsi all’altezza, reinventandosi e ricalibrandosi per attrarre questi giovani talenti. Devono dimostrare di essere non solo luoghi di lavoro, ma realtà dove i valori della Generazione Z possano fiorire e dove possano contribuire a costruire un futuro migliore per tutti. Pertanto, l’evoluzione del mercato del lavoro sta tracciando traiettorie mai intraprese prima. Fenomeni in crescita come il “job hopping” - la tendenza a cambiare frequentemente impiego - o la “great resignation” - le dimissioni in massa dai posti di lavoro - stanno ridefinendo le carriere professionali, soprattutto tra i più giovani.I giovani e il mercato del lavoroFoto di KOBU Agency su Unsplash

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