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Luca Zaia contro l'omofobia: "L'omosessualità non è una patologia"

Covid, il bollettino diventa settimanale: il ministro Schillaci abolisce quello giornalieroEbbene si,ETF Guardiani della Galassia ha già un decennio sulle spalle, eppure sembra solo ieri. James Gunn, all'epoca sconosciuto, vedeva il suo nome finire sulle bocche di tutti per averci donato il più divertente, fantasioso, ricco e sorprendente cinecomic visto fino a quel momento. Dopo tutto questo, tempo, Star-Lord, Gamora, Drax, Rocket, Groot sono diventati quasi di famiglia, hanno contribuito a rendere il MCU, per un breve istante, qualcosa di magnifico.Un film totalmente diverso dal resto del MCUIl primo Guardiani della Galassia ancora oggi rimane qualcosa di assolutamente inimitato, mai più raggiunto da nessun'altra produzione, neppure dai due, comunque notevoli, sequel. Sicuramente ancora oggi nel genere del cinecomic moderno, rappresenta in realtà un'anomalia, e allo stesso tempo la sublimazione di ogni potenzialità. Guardiani della Galassia porta la firma di James Gunn, all'epoca ignoto ai più, che Kevin Feige selezionò dopo che questi aveva firmato b-movie come Slither, Super. Vi notò la capacità di unire autoironia, fluidità di azione e cura nel dare identità ai personaggi, proprio ciò che serviva a quella ciurma di stralunati, la cui trasposizione sul grande schermo appariva effettivamente difficoltosa. Perché é impossibile ancora oggi non rimanere stupiti da questo mix perfetto di generi, atmosfere, personaggi, sorta di Arlecchino cinematografico in grado di recuperare il meglio della pop culture degli anni ‘70 ad ’80, fonderlo con la nuova dimensione visiva per donarci la più grande avventura che la Marvel potesse mai concepire sul grande schermo. James Gunn era cresciuto con i film di genere, i fumetti della Dark Horse, Marvel e Dc, le follie cinematografiche della Troma, gli anime, i manga, ma soprattutto il grande intrattenimento audiovisivo teen di una volta. Da Karate Kid a Footloose, da Jaws a Il Patto dei Lupi, Gunn nel suo percorso di regista ha sempre dimostrato di saper cogliere e recuperare una marea di stimoli diversi, spingendosi oltre i meri confini americani. Con un occhio al presente, è ancora presto per capire per esempio se il suo Superman Legacy sarà il primo atto di un nuovo trionfante percorso. Il genere ormai è usurato e sovraccaricato, difficile pensare che basti lui a salvarlo da sé stesso, ma è l'unica speranza rimasta.Ecco il primo, stregato teaser trailer di Agatha All Alongathryn Hann torna finalmente nel ruolo della strega introdotto per la prima volta in WandaVisionAd ogni modo Guardiani della Galassia, campione di incassi e di critica come nessun altro film Marvel fino a quel momento, rappresentò un apice qualitativo che nessun altro film del MCU ha più saputo replicare. Chris Pratt, Zoe Saldana, Bradley Cooper, Vin Diesel, Dave Bautista, furono voci e volto di quel quintetto strampalato, perso tra le stelle, dei reietti sfigati che si conoscono per vie traverse in un carcere. Da lì, rimangono coinvolti in una sorta di caccia al tesoro, dove oltre a Ronan l'accusatore, Warlord dei temibili Kree, fa la sua comparsa anche il famigerato Thanos. Il premio è nientemeno che una Gemma dell'Infinito, ed in effetti Guardiani della Galassia ha avuto anche il merito di farci comprendere per primo l'importanza di questi oggetti, che poi avrebbero dominato la narrazione cinematografica fino ad Endgame. In Guardiani della Galassia, James Gunn fa in modo che la caratterizzazione dei personaggi, l'elenco delle loro qualità e i difetti, della loro personalità a dir poco eccentrica, sia il cuore, non l'intreccio come negli altri film MCU. Il film ha fin da subito una struttura armata di una capacità unica di essere familiare ed immediata, di legarci ai suoi protagonisti e ad un mondo che unisce in sé le caratteristiche del pulp, dei b-movies di genere, ma anche di Guerre Stellari, Cowboy Bebop e tanto altro ancora. Mix tra commedia action, sci-fi, fantasy, in cui risplende il meglio della caratura cromatica della fantascienza vecchio stile, il film è senza ombra di dubbio un film trasversale, nel senso più nobile ed alto del termine. La sua capacità di alternare risate con azione, commozione con uno stile narrativo in realtà ibrido tra quello della comicità slapstick, dell'ironia propria dei Looney Tunes, addirittura con qualche vaga connessione con la sit-com e gli spaghetti western, non ha avuto pari.Un successo tanto iconico quanto forse scomodoTutto questo spiega perché alla fine la Disney avesse cominciato a temere l'impatto di James Gunn nella Marvel. Perché, e questo è un dato di fatto, il ciclo di James Gunn ad oggi, se si esclude qualche timido tentativo da parte dei fratelli Russo nei comunque notevolissimi Winter Soldier e Civil War e il primo Doctor Strange, rappresenta il solo, unico esempio di autorialità all'interno del Marvel Cinematic Universe. La scusa sui vecchi tweet non ha mai retto, non è mai stata credibile. E lasciate stare Black Panther, Eternals, lasciate perdere anche purtroppo il secondo Doctor Strange di un Sam Raimi usato con il lumicino. Il successo di Guardiani della Galassia, largamente superiore alle aspettative, in un certo senso fu scomodo, molto scomodo, soprattutto perché la Disney si sarebbe poi dimostrata, soprattutto nel proseguo dell'universo cinematografico e televisivo, molto insofferente verso questo tipo di operazioni. L'importanza che aveva raggiunto questo film infatti, era connessa anche ad il suo essere totalmente differente dagli altri film Marvel, a guardarlo ancora oggi dopo dieci anni, non sembra neppure appartenere alla stessa famiglia. Questo non solo da un punto di vista qualitativo dell'insieme, con gli effetti speciali, regia, costumi e scenografie, che ancora oggi risultano incredibili, ma per il world building unico, ponte tra passato e presente, con una colonna sonora d'annata e la decostruzione dello stesso concetto di supereroe classico. Fu un film diverso da ciò che erano stati Iron Man, Captain America e gli altri. Star-Lord, Drax, Gamora, Rocket e Groot, erano i pilastri di un film corale, armati di battute a raffica, con il tema dell'amicizia tra diversi dalla norma, il sacrificio, la costruzione di una identità unica formata da cinque individualità teoricamente inconciliabili.Michael Douglas non ne può davvero più dei film MarvelL'attore ha finito l'entusiasmo e voleva che il suo personaggio in Ant-Man morisse (in modo decisamente pirotecnico)Certo, James Gunn si prende in quel 2014 diverse libertà rispetto al fumetto originale, qualche purista all'epoca storcerà la bocca com'è normale che sia, e certo, ha ragione ancora oggi chi dice che dobbiamo anche a lui il proliferare di quell'umorismo da operetta, poi degenerato in quasi ogni film del MCU. Non si può negare però il fatto che Guardiani della Galassia, 10 anni fa, sia stato il film della Marvel capace più di ogni altro di andare oltre la fruizione momentanea, il luna park di cui parlava Martin Scorsese, e di depositarsi dentro l'immaginario collettivo, superando la natura di mero evento imperdibile che, bene o male, ad oggi è l'unica sine qua non per ottenere un successo al botteghino. Guardiani della Galassia è un monumento al cinecomic, in ogni sua possibile declinazione, ed anche uno dei miglior film di intrattenimento del XXI secolo. Ma col senno di poi, è stato anche un'occasione persa per quella Marvel, che se avesse dato maggior libertà autoriale a Gunn e ad altri come lui, non sarebbe andata incontro poi a quella crisi post-Endgame che la vede oggi sull'orlo del disastro. Da quel momento infatti, tutto fu reso sempre più uniforme e simile, con Infinity War ed Endgame che completarono un cerchio capace però di distruggere anche ogni possibilità di un ulteriore sviluppo. L'aver pensato di spacciare i cinepanettoni di Waititi su Thor come alter-ego di Gunn, fu un errore a dir poco incredibile. James Gunn sarebbe tornato nel MCU solo per dirigere gli altri due sequel, anch'essi campioni di incassi, completando l'epopea di questa banda di sfigati eroi spaziali. Poi sarebbe venuto il bellissimo The Suicide Squad, Peacemaker, altri monumenti alla fantasia pop più sfrenata di un regista che ora è chiamato a superarsi. Ma ciò che ci ha dato con questo film, difficilmente saprà replicarlo.guarda su Disney +

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Campanella

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  • Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock
  • Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella