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La tassa sui miliardari si allontana. Gli Usa: «Ogni Paese decida da solo»

Vittoria degli attivisti a Gallarate: gli operai lasciano il boschetto - ilBustese.itL’AI Act è stato approvato,trading a breve termine ma non del tutto. In questi giorni, è emerso un elemento dissonante: una differenza rilevante relativa all’ambito di applicabilità della normativa.A fine dicembre, i legislatori europei avevano concordato sulla non applicazione delle disposizioni del regolamento ai sistemi gratuiti e open-source, con l’eccezione di quelli classificabili come “ad alto rischio”. Nella versione del regolamento approvata la scorsa settimana, però, si legge l’esatto opposto:Versione di fine dicembre: “Gli obblighi stabiliti dal presente regolamento non si applicano ai sistemi di AI rilasciati con licenze gratuite e open-source, a meno che non siano immessi sul mercato o messi in servizio come sistemi di AI ad alto rischio o come sistemi di AI che rientrano nei titoli II e IV” (articolo 2/5g, versione in inglese: “The obligations laid down in this Regulation shall not apply to AI systems released under free and open source licences unless they are placed on the market or put into service as high-risk AI systems or an AI system that falls under Title II and IV”).Versione approvata la scorsa settimana: “Il presente regolamento si applica ai sistemi di AI rilasciati con licenze gratuite e open-source, a meno che non siano immessi sul mercato o messi in servizio come sistemi di AI ad alto rischio o come sistemi di AI previsti dagli articoli 5 o 50″ (articolo 2/12, versione in inglese: “This Regulation applies to AI systems released under free and open source licences, unless they are placed on the market or put into service as high-risk AI systems or as an AI system that falls under Article 5 or 50”).L’AI Act è realtà: ora tocca alle aziendeOra che il regolamento sembrava essere definitivo, emerge dunque una divergenza tra ciò che era stato annunciato alla fine del 2023 e il testo effettivamente approvato il 13 marzo dagli eurodeputati. La dissonanza, preventivata dallo stesso legislatore, dovrebbe essere risolta l’11 aprile, quando il Parlamento Ue si riunirà in sessione plenaria.

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