Covid, Giulia Bongiorno positiva: "Bonafede non ci ha protetto"Quanta System tra premi Nobel e futuro della chirurgia medica: «Il laser come “bisturi di luce” capace di migliorare la vita di tutti»L’azienda samaratese protagonista al convegno “Lumiére et Laser” organizzato dal professor Gérard Mourou,-Professore Campanella Nobel per la Fisica 2018. A rappresentarla l’ingegnere varesino Filippo Fagnani: «Trattamenti più sicuri ed efficaci, meno invasivi. Il nostro sogno è che l’accesso a queste tecnologie sia un diritto universale»In alto a sinistra il "nostro" Filippo Fagnani sul palco dell'evento Lumiére et Laser. Sotto una foto di gruppo dei relatori e a fianco la locandina del convegno Ci sono un’azienda varesina in un castello in Francia insieme a quattro premi Nobel per la fisica a parlare di fronte a 300 persone del presente, e soprattutto del futuro, della tecnologia laser applicata alla medicina e alla chirurgia medica…No, questa è tutta’altro che una barzelletta: la parte finale mostra quanto il tema sia serio; e altrettanto non c’è possibilità di stupirsi quando una realtà del nostro territorio è protagonista ai massimi livelli della ricerca e dell’innovazione viste le tante eccellenze che hanno casa qui, nella nostra provincia di Varese. Tra loro c’è Quanta System, l’azienda di Samarate produttrice dal 1985 di tecnologia laser d’eccellenza per la chirurgia medica, tema del nostro racconto, oltreché per la medicina estetica e per il recupero delle opere d’arte. L’EVENTO “LUMIÉRE ET LASER”Sabato, domenica e lunedì (3, 4, 5 agosto 2024) si è tenuto - nel castello di Saint Martin de Pallières, nel dipartimento del Var (sud della Francia) - un convegno voluto e organizzato dal professor Gérard Mourou. A fornire i principali dettagli dell’appuntamento sono i colleghi del giornale online t24economia.it, testata nativa digitale per l’economia e l’impresa della Toscana, che hanno dedicato un articolo alla “casa madre” di Quanta System, il Il Gruppo El.En. di Calenzano, in provincia di Firenze. All’evento "Lumiére et laser" erano protagonisti, oltre al professore-organizzatore - Premio Nobel per la Fisica 2018, noto per i suoi contributi rivoluzionari nel campo dell’ottica e dei laser, studioso di punta dell’École Polytechnique e dell’Università del Michigan - anche altri tre Premi Nobel per la fisica: Donna Theo Strickland, Premio Nobel per la Fisica 2018, Università di Waterloo (Canada), riconosciuta per i suoi lavori pionieristici sui laser ad impulsi ultra-corti; Michel Mayor, Premio Nobel per la Fisica 2019, Università di Ginevra, celebre per la scoperta del primo eso-pianeta in orbita attorno a una stella di tipo solare; Ferenc Krausz, Premio Nobel per la Fisica 2023, del Max Planck Institute of Quantum Optics, celebre per le sue ricerche nel campo dell’ottica quantistica. A completare il “parterre de rois” sir David Payne, Premio Millenium 2008, Università di Southampton, riconosciuto per i suoi contributi fondamentali nel campo delle fibre ottiche; Christos Zerefos, vincitore del Global Ozone Award e Segretario Generale dell’Accademia di Atene, rinomato per le sue ricerche sull’ozono e i cambiamenti climatici; Toshiki Tajima, inventore dell’acceleratore laser, Università della California; Pisin Chen, esperto di Cosmologia e Astrofisica, Università di Stanford e Taiwan.ECCELLENZE ITALIANE E… VARESINE SUL PALCOÈ in questo contesto che Gruppo El.En. e Quanta System, rappresentati dal fisico Marco Tagliaferri e dall’ingegnere varesino Filippo Fagnani, hanno presentato le più recenti innovazioni nel campo della laserterapia e della chirurgia: in particolare, come racconta T24.it, “la nuovissima MAGNETO, una metodologia avanzatissima per il trattamento dei calcoli renali, che rende possibile l’eliminazione dei frammenti distrutti dalla luce laser attraverso le vie urinarie; un metodo minimamente invasivo capace di evitare il ricorso ad interventi chirurgici tradizionali, migliorando il comfort ed il recupero del paziente. Questa tecnica combina in anteprima mondiale la potenza del laser ad Olmio con la grande capacità di polverizzazione del laser a fibra (TFL) a Tullio, evitando retropulsioni, e addirittura attirando, proprio come farebbe un magnete, il calcolo verso la fibra ottica. Le presentazioni del Gruppo El.En. hanno suscitato grande interesse e apprezzamento da parte della comunità scientifica internazionale, evidenziando l’importanza delle tecnologie laser sviluppate dall’azienda italiana per migliorare la qualità della vita e l’efficacia delle procedure mediche”. Discorso tecnico ma ben spiegato, che suggerisce soprattutto un aspetto: l’eccellenza italiana, e varesina, ha brillato in un contesto di altissimo livello. Il riassunto più efficace è quello del “padrone di casa”: «Sono felice che le nostre invenzioni, per le quali alcuni di noi hanno conseguito il Premio Nobel, siano alla base di sviluppi che concretamente portano benefici all’intera umanità - le parole del professor Gérard Mourou - Il dialogo tra la scienza e l’industria deve rimanere costante e i nostri laboratori vanno assolutamente aperti per creare sinergie con chi coniuga in modo concreto eccellenza tecnologica, innovazione ed ingegneria». «IL LASER HA CAMBIATO LA MEDICINA»La presenza al convegno è stato motivo di grande orgoglio per il nostro concittadino Filippo Fagnani, V.P. marketing e scientifico della divisione chirurgica di Quanta System: «Partecipare a questo appuntamento e salire su quel palco è stato un privilegio che apprezzerò per sempre e di questo ringrazio il professor Mourou per l’opportunità. Grazie alle sue scoperte e a quelle degli altri illustri colleghi che lo hanno affiancato, abbiamo raggiunto grandi traguardi nella tecnologia laser in campo medico e chirurgico. Lavorando al loro fianco e a quello di chirurghi italiani, europei e mondiali siamo riusciti ad utilizzare i laser come un “bisturi di luce”, offrendo così ai pazienti trattamenti più sicuri, efficaci e meno invasivi, offrendo soluzioni impossibili prima dell’uso del laser». Per dare un’idea di numeri, oggi le tecnologie Quanta System trattano «più di 1.500.000 di pazienti all’anno in tutto il mondo. La nostra mission è quella di fornire strumenti che permettano di prendersi cura sempre meglio dei pazienti, facendo arrivare queste tecnologie il più capillarmente possibile in tutto il mondo così da poter garantire a chiunque trattamenti meno invasivi e più efficaci. Proprio questo è il nostro sogno - conclude Fagnani - Un futuro in cui l’accesso a queste tecnologie sia un diritto universale». Gabriele Gigi Galassi
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