Giornata della Memoria, Fico e Casellati depongono corone di fiori al ghetto ebraicoAmazon,trading a breve termine Netflix e Prime Video sono i brand con il miglior rapporto qualità-prezzo. È questo il più importante responso della terza edizione dell’indagine “Top Qualità Prezzo” dell’Istituto Tedesco Qualità e Finanza, che fotografa un quadro profondamente diverso rispetto a quello dell’anno scorso, quando il podio era completamente occupato da Ferrero con i suoi diversi marchi. In dodici mesi sono dunque cambiate molte cose, a partire dal fatto che il rapporto fra la qualità di un prodotto o di un servizio e il prezzo pagato per acquistarlo assume ancora più importanza in un contesto economico dove l’inflazione falcidia il potere di acquisto delle famiglie."I consumatori da sempre prestano molta attenzione al rapporto qualità-prezzo - spiega Christian Bieker, direttore dell’Istituto Tedesco Qualità e Finanza - Secondo studi internazionali, per due clienti su tre il prezzo è di fondamentale importanza nella decisione d’acquisto e, nel caso dei negozi online, la quota arriva addirittura al 70%. Nonostante la convenienza sia percepita in modo soggettivo, intervistando un numero così ampio di persone è possibile cogliere in modo oggettivo come i consumatori italiani giudichino il rapporto qualità-prezzo delle più importanti aziende e dei loro brand. L’indagine che abbiamo svolto è la più ampia che sia mai stata condotta in questo campo".Clicca sulle icone per visualizzare le tabelle delle varie categorie .inline-photo picture:before { content: ''; background: none !Important; position: absolute; bottom: 0; right: 0; width: 32px; height: 32px; z-index: 1; pointer-events: none;}Per stilare le numerose classifiche contenute nel report, che sono tutte disponibili nella sezione Qualità & Mercati del sito di Repubblica, Itqf ha condotto un sondaggio online che ha raccolto oltre 800 mila giudizi su 1.400 prodotti e servizi presenti sul mercato italiano, rappresentativi di 122 settori: nel mese di febbraio ai partecipanti è stato chiesto di giudicare una serie di prodotti/brand in base alla propria esperienza e, per assicurare un’analisi corretta e obiettiva, l’indagine è stata condotta senza il coinvolgimento diretto delle aziende valutate. La domanda a cui hanno dovuto rispondere gli intervistati era solo una (ma molto chiara): "Quanto sei soddisfatta/o del rapporto qualità-prezzo delle seguenti aziende/brand?”. Le risposte possibili erano sei: “entusiasta” (voto 1), “molto soddisfatto” (2), “soddisfatto” (3), “non pienamente soddisfatto” (4), “insoddisfatto” (5) e “non sono in grado di valutare il rapporto qualità-prezzo, cioè non conosco l’azienda/il brand” (non rilevante per la valutazione). Per arrivare alla valutazione finale, l’Itqf ha calcolato il cosiddetto Customer Convenience Index (Cci), cioè il valore medio non ponderato dei voti espressi sulla scala di approvazione da 1 a 5 per ciascuna azienda/brand. Proprio come avviene nel sistema scolastico tedesco, la valutazione più bassa (1) è la migliore, la più alta (5) è la peggiore.Un team specializzato per assegnare i sigilli ai vincitoriL’Istituto Tedesco Qualità e Finanza fa capo alla società Burda Media, il colosso tedesco dei media presente in 11 Paesi (in Italia dal 2013). Per le sue indagini, Itqf si avvale di un team specializzato di ricercatori e di partner qualificati come centri statistici, istituti di ricerca e università. Alle aziende che risultano vincitrici vengono assegnati i sigilli Itqf, che per i consumatori rappresentano una garanzia di qualità.Luce e gas scontano l’aumento dei prezziScorrendo le prime posizioni della classifica sul rapporto qualità-prezzo dell’Istituto Tedesco Qualità e Finanza con 800 mila giudizi di consumatori italiani, si trovano nomi conosciutissimi (va considerato che le imprese citate non sono tutte quelle prese in esame, ma solo quelle sopra la media della categoria). Oltre ad Amazon e Netflix che occupano il podio, ci sono infatti colossi come Ferrero, che porta nella top ten ben due prodotti (Ferrero Rocher e Nutella), Samsung (che si distingue sia per le televisioni che per gli smartphone; l’azienda coreana è però citata altre 7 volte) e i due grandi rivali nel campo dello sportswear, Nike e Adidas.All’interno delle 9 macro-categorie in cui Itqf ha suddiviso le aziende, quelle più rappresentate sono gli “alimentari”, la “casa” e il “tempo libero”, tutte dunque appartenenti alla cosiddetta “old economy”. Va però detto che la macrocategoria più presente nella top ten è quella “tecnologia & media”. Un’ultima annotazione riguarda il settore “Luce & gas”, che è all’interno della macro-categoria casa: gli 8 componenti sono gli ultimi 8 classificati. Il balzo dei prezzi di gas ed energia elettrica li ha penalizzati. Si tratta però di una débâcle destinata a rientrare appena si allenteranno le tensioni sul mercato energetico.
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