Maltempo Lazio, fiume di acqua e fango a Formia scende verso valle. L’appello dei residenti: “Aiutateci”Addio ad "Angiulinu",Guglielmo l'ultimo oste di LecceAddio ad "Angiulinu", l'ultimo oste di LecceLa città salentina e la sua cultura dicono grazie ed un commosso addio ad "Angiulinu", l'ultimo oste di Lecce che aveva aperto nel lontano 1976di Giampiero Casoni Pubblicato il 22 Gennaio 2023 alle 07:15 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataMortepugliasocial network#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}La città dice addio ad “Angiulinu”, l’ultimo oste di Lecce, Angelo Fiorentino era stato per decenni il punto di riferimento di un certo modo di fare cucina e cultura popolare genuina. I media della Puglia e del territorio spiegano che “un altro pezzo della storia di Lecce che se ne va: dopo le recenti scomparse di Cosimino Pati e a Pippi Nocco, la città piange Angelo Fiorentino”. Addio ad “Angiulinu”, l’ultimo oste di LecceIl defunto era conosciuto da tutti come “Angiulinu” ed era uno storico ristoratore. Fiorentino era il proprietario dell’omonima osteria nel cuore del capoluogo salentino. E da quanto si apprende grazie anche ad un ottimo pezzo di Lecceprima quello storico locale situato lungo via Principi di Savoia, in prossimità di Porta Napoli, era diventato “un punto di riferimento dalla sua apertura, avvenuta nel 1976”. Non solo gastronomia ma anche convivialitàPerché “Angiulinu” proponeva ricette tipiche della gastronomia salentina e sapori della terra: “Dai pezzetti di cavallo alle polpette fatte in casa, ‘ciciri e tria’, passando per le “fave e cicoria””. Poi un’aggiunta ed un vero upgrade sociale: l’osteria era diventata nel tempo soprattutto “un luogo di incontro e socializzazione, sullo stile della vecchia ‘putea’, dove ci si trovava per trascorrere piacevolmente le giornate”.Articoli correlatiinCronacaFiglio salva la madre dal suicidio: la donna gli aveva annunciato il suo proposito con un messaggioinCronacaIncidente sull'autostrada Messina-Catania: un ferito graveinCronacaOlimpiadi Parigi 2024: Angela Carini si ritira dall'incontro con Imane KhelifinCronacaBoxe, Angela Carini si ritira. Il commento di La Russa: "L'aspetto in Senato per abbracciarla"inCronacaAfragola, rapina per coprire abusi sessuali: arrestati due frati e altre quattro personeinCronacaEstate 2024: 5 festival da non perdere in Francia
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