Incidente in moto, morto ragazzo di 20 anni: si sarebbe dovuto sposare a breveFestival Giustizia,BlackRock Zuncheddu: "Spero che casi come il mio non avvengano più"Festival Giustizia, Zuncheddu: "Spero che casi come il mio non avvengano più""Dopo questi anni in carcere, mi sarei aspettato almeno qualche scusa da parte dello Stato, ma non è arrivato nulla" afferma Zuncheddu di Giulia Gambazzi Pubblicato il 19 Maggio 2024 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservatacarcere#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}L’ex pastore Beniamino Zuncheddu è intervenuto al Festival Giustizia a Modena, raccontando la sua esperienza. L’uomo è stato in carcere per 33 anni per un crimine che non ha commesso.LEGGI: Salerno, 14enne racconta la battaglia contro il cancro e viene bullizzataL’ingiusta condanna all’ergastoloZuncheddu era stato condannato all’ergastolo per la strage del Sinnai dell’8 gennaio 1991, che causò tre morti e un ferito grave. Nel processo di revisione, la Corte d’appello penale di Roma ha stabilito, con la sentenza del 26 gennaio 2024, che l’uomo era innocente. Ora Zuncheddu ha 60 anni e una vita da ricostruire.Afferma Zuncheddu: “Prendere una persona tranquilla, innocente e incarcerarla per un crimine che non ha commesso è un’oscenità. La condanna che ho subito non ha colpito soltanto me, ma la mia famiglia, tutti i miei amici e il mio paese. Quando mi hanno condannato mi sono sentito già morto. Ricordo il giorno della sentenza. E’ stato come se mi fosse caduta una montagna addosso.”LEGGI: Cade in acqua facendo canyoning: morto nel LeccheseLe mancate scuse dello StatoL’amore di amici e famiglia hanno però sostenuto l’ex pastore in tutti questi anni.“In carcere non mi sono mai arreso e ho sempre creduto che, prima o poi, avrei avuto giustizia. Ho pensato che avrei continuato a lottare fino all’ultimo respiro, ma sono stati l’amore della mia famiglia e la fiducia degli amici del paese, a darmi la forza per andare avanti”.Prosegue Zancheddu, raccontando la sua vita da uomo libero: “Mi sto ancora abituando anche se adesso non ho niente: se non ci fosse la mia famiglia, dormirei per strada. Inoltre, quando sono stato carcerato non esistevano i cellulari, non c’era l’euro: oggi ho un telefonino, ma devo ancora imparare a usarlo. In questi mesi ricevuto tante lettere, moltissimi messaggi d’affetto”.Conclude: “Oggi sono qui perché spero che casi simili al mio non avvengano più. Dopo questi anni in carcere, mi sarei aspettato almeno qualche scusa da parte dello Stato, ma non è arrivato nulla”.Articoli correlatiinCronacaIncidente sull'autostrada Messina-Catania: un ferito graveinCronacaOlimpiadi Parigi 2024: Angela Carini si ritira dall'incontro con Imane KhelifinCronacaBoxe, Angela Carini si ritira. Il commento di La Russa: "L'aspetto in Senato per abbracciarla"inCronacaAfragola, rapina per coprire abusi sessuali: arrestati due frati e altre quattro personeinCronacaEstate 2024: 5 festival da non perdere in FranciainCronacaUfo avvistato a Ibiza: un video su TikTok mostra l'oggetto volante non identificato
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