Caso Uber Files: cosa sono e cosa sta succedendoEconomia>Produzione industriale: in calo rispetto al 2018Produzione industriale: in calo rispetto al 2018La produzione industriale è calata dello 0,analisi tecnica4% rispetto ad Agosto 2018 e del 2,1% rispetto al Settembre dello scorso anno.di Alberto Pastori Pubblicato il 11 Novembre 2019 alle 12:12| Aggiornato il 17 Settembre 2020 alle 14:57 Condividi su Facebook Condividi su Twitter #speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}I dati diffusi dall’Istat confermano il calo della produzione industriale nei confronti dei mesi di Agosto e Settembre del 2018. Rispettivamente, la produzione è diminuita dello 0,4% e del 2,1%. La fase di flessione dei livelli della produzione industriale italiana, prosegue anche nel complesso del terzo trimestre. Infatti, la media di quel determinato periodo di tempo mostra una flessione congiunturale dello 0,5%. Aumentano i beni di consumo (+0,7%) e i beni strumentali (+0,6%). Sono registrate variazioni negative, invece, per l’energia (-1,1%) e i beni intermedi (-1,0%).Nei primi nove mesi dell’anno, in media, l’indice ha registrato una flessione tendenziale dell’1,0%. Su base tendenziale e al netto degli effetti di calendario, a Settembre 2019 si registra una moderata crescita esclusivamente per quanto riguarda i beni di consumo (+1,2%). Tutto cambia, invece, per quanto riguarda i beni intermedi, calati del 5,2%. Diminuiscono anche, seppur in maniera più contenuta, i beni strumentali (-2,0%) e lievemente l’energia (-0,1%).Produzione Industriale in caloI settori di attività economica che registrano i maggiori incrementi tendenziali riguardano la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+9,6%), le industrie alimentari, bevande e tabacco (+7,8%) e la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+6,4%). Le flessioni più rilevanti, invece, avvengono nell’attività estrattiva (-11,2%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-8,1%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-7,1%).L’Istituto di Statica, infine, commenta in questo modo: “A livello settoriale si conferma il maggiore dinamismo dei beni di consumo, il solo comparto in crescita in termini sia congiunturali sia tendenziali. Anche nella media dei primi nove mesi dell’anno la produzione è calata, sia in termini grezzi sia al netto degli effetti di calendario”.Articoli correlatiinEconomiaAeroporti bloccati e voli cancellati in tutto il mondo: guasti tecnici mettono a rischio le vacanze estiveinEconomiaLe novità per la pensione di vecchiaia dal 2027inEconomiaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenzeinEconomiaSocial card "Dedicata a te": aumento dell'importo e nuove modalità di distribuzioneinEconomiaA novembre l’edizione nr. 7 del Mese dell’educazione finanziariainEconomiaAntitrust avvia istruttoria su 6 influencer: chi sono?
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