La tuta nel calcio: un capo da allenamento diventato collezione | Gazzetta.itLavoro e concorsi>PMI e innovazione: a che punto siamo?Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRockPMI e innovazione: a che punto siamo?Le Piccole e Medie Imprese sono decisamente orientate all’innovazione e al cambiamento, tant'è che il 14% circa ha già attivato percorsi sull'intelligenza Artificiale di Francesco Megna Pubblicato il 4 Luglio 2023 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataimpreseLe Piccole e Medie Imprese sono decisamente orientate all’innovazione e al cambiamento, tant’è che il 14% circa ha già attivato percorsi sull’intelligenza Artificiale e il 40% ha beneficiato degli incentivi Industria 4.0, accettando favorevolmente anche le iniziative riferibili alla sostenibilità. Secondo un sondaggio condotto da API, manca personale qualificato in grado di affrontare le nuove iniziative. La gestione del ricambio generazionale è questione sempre più sentita dagli operatori perchè rappresenta il nodo chiave che conferisce nuovo vigore e sostanza al manifatturiero made in Italy.Durante il dibattito è emerso come le aziende italiane riconoscono l’importanza di definire una strategia di impiego dell’AI. Gli obiettivi primari che si pongono quando l’adottano sono: riduzione dei costi; miglioramento dei processi decisionali oppure dei prodotti / servizi esistenti. In fase di implementazione dell’AI, la metà circa delle PMI predilige un modello in grado di offrire sia un governo centralizzato, sia un idoneo livello di autonomia per le funzioni aziendali.Tale attività infatti prevede: un ‘distretto’ dedicato all’AI, per la gestione del portafoglio di iniziative nell’intelligenza artificiale e di coadiuvare le altre funzioni aziendali sotto i profili sistemici e realizzativi; presidi che hanno il compito e le competenze per esprimere soluzioni verticali di AI nelle diverse funzioni aziendali. Si rende opportuna a questo punto una valutazione completa sul ruolo delle nuove tecnologie per attirare giovani professionisti, per agevolare lo sviluppo dell’imprenditorialità nonchè il passaggio generazionale agevolando la stabilità del settore manifatturiero. Ma quali sono i profili richiesti dalle aziende per il manifatturiero italiano? Anzitutto commerciali, poi tecnici specializzati per la produzione, operai, sviluppatori, project manager IT (responsabile della pianificazione, dell’avvio e della realizzazione di progetti IT stabiliti dall’azienda) e software engineer (cioè colui che applica l’analisi matematica e i principi dell’informatica alla progettazione e allo sviluppo di software per computer).Purtroppo parecchie aziende hanno difficoltà a reperire un profilo professionale consono; per questo motivo si rende necessario un deciso e continuo confronto con le istituzioni, le università e gli istituti professionali per far conoscere l’articolato mondo delle PMI e i molteplici percorsi di carriera offerti.Articoli correlatiinLavoro e concorsiLe PMI tengono nonostante le crisi, ma ora rischiano di frenareinLavoro e concorsiI manager lombardi cercano flessibilità e puntano a semplificazione e sburocratizzazioneinLavoro e concorsiS.M.A.R.T. eCommerce : Floox e magnews lanciano un nuovo progetto per gli eCommerce delle PMI italianeinLavoro e concorsiIl Project Management come driver di innovazioneinLavoro e concorsiPiù tutele e un percorso di carriera definito: Fondazione Telethon lancia un nuovo modello contrattuale per i propri ricercatoriinLavoro e concorsiLavoro, Studio Legale Bronzini: “Aumento di cause per lavoro in nero e di vario di genere”
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