Deepfake e fake news: l'AI e la disinformazione nella guerra - AI newsNove cose che abbiamo comprato a febbraioTra cui una crema per le cose di pelle,BlackRock Italia un saldatore a stagno e una molletta per capelli a forma di bassotto Condividi CondividiFacebookX (Twitter)EmailWhatsappRegala il Post(il Post)Wishlist è la rubrica mensile in cui parliamo degli acquisti online personali dei redattori, e vi suggeriamo oggetti che abbiamo provato noi stessi, di cui siamo soddisfatti al punto di consigliarveli.Una crema per cose di pelleUna persona del Post ha lavato per sbaglio il proprio portafogli in lavatrice. Il contenuto si è rovinato meno del previsto, ma il portafogli era abbastanza danneggiato: la pelle, spiega, «era molto secca e con un aspetto non promettente». Per provare a recuperarla ha comprato il balsamo per cuoio di Renapur su Amazon. Costa 17 euro e si stende usando una spugnetta, che viene fornita assieme alla confezione di crema. «Il portafogli è effettivamente tornato come era prima», ha detto. Già che l’aveva comprata, l’ha usata anche per degli stivaletti che usa quando piove e per dei vecchi scarponcini da montagna. Dopo il trattamento, ha notato che «entrambi avevano un aspetto molto migliore e avevano riguadagnato impermeabilità».(Il Post)Un paio di mocassini larghiSono dei mocassini modello “Walden” della marca Camper, in pelle nera, e sul sito dell’azienda costano 170 euro. La redattrice che li ha comprati dice che le sono piaciuti perché sono più larghi e con la suola un po’ più spessa dei classici mocassini in pelle e a lei le scarpe troppo sottili non piacciono. Li ha cercati dopo aver letto sul Post della nuova direzione creativa del marchio, che un tempo veniva associato soprattutto alla comodità e indossato dalle “mamme di sinistra”, mentre ora ha adottato uno stile più provocatorio ed è stato rivalutato anche negli ambienti più modaioli. Se le comprate, munitevi di cerotti però perché, spiega la redattrice, come tutte le scarpe un po’ rigide «la prima volta che li si indossa fanno malino».(Il Post)Un saldatore a stagnoNon negheremo di averlo dovuto cercare su Google, ma il saldatore a stagno serve soprattutto per saldare i fili di rame a vari supporti (dalle schede elettroniche ad altri cavi). Funziona sciogliendo a temperatura molto alta un filo di stagno, materiale che si solidifica poi a temperatura ambiente. Lo ha comprato una persona del Post che fa parte del cosiddetto “team tech”, perché gli serviva per attaccare una striscia di luci a led a un trasformatore. Si è trovato bene e lo ha usato anche per riparare i fili di uno stendino che si erano staccati. Ha scelto questo, trovato su Amazon, che costa poco meno di 13 euro.(Il Post)Un portaspezie girevoleContiene 20 barattoli ed è utile per avere sempre sotto mano gli aromi quando si cucina: è in acciaio e su Amazon costa 33 euro. Le etichette nella confezione non bastavano però a etichettare tutti i barattoli, quindi la persona del Post che lo ha comprato ha preso anche queste: sono 60, in parte precompilate e in parte no.(Il Post)Mollette per capelliUna redattrice del Post ha comprato due mollette per capelli come regalo per un’amica. Sono della marca Coucou Suzette: una è a forma di bassotto e costa circa 15 euro, l’altra è un po’ più piccola, con tre papaveri smaltati e costa circa sette euro. Sul sito se ne trovano di moltissime forme diverse, per esempio ci sono a forma di tante razze di cane (dall’Husky al Corgi), di frutta e di fiori.(il Post)Due stendibiancheria piccoli con gancioServono per stendere i capi più piccoli, come calze, biancheria, bavaglini e vestiti per bambini senza dover usare uno stendibiancheria tradizionale, più ingombrante e non necessario. Su Amazon, per 15 euro, si trova questa confezione che contiene due stendini di metallo, ognuno dei quali ha quindici mollette.(Il Post)Tazze in stile giapponeseLa redattrice che ha comprato queste tazze dice che hanno «la dimensione perfetta per bere il tè». Le ha prese da Kathay, in negozio a Milano, ma sul sito si trovano modelli simili, come questa con rappresentati i vizi capitali, o questa con il monte Fuji. Sono in ceramica ma non sono particolarmente preziose e costano sui 15 euro. La redattrice le usa per «berci il tè durante i pasti», anche se ammette che sia un po’ un cliché della tradizione giapponese, o dopo cena, «riempite con un dito dell’alcolico che mi piace».(Il Post)Balsamo detergente per la facciaUna redattrice che ha la pelle sempre molto secca e disidratata ricompra ciclicamente questo balsamo della marca Comfort zone. Costa un po’: 35 euro su Amazon e un po’ di più sul sito del produttore. Lo usa dopo aver tolto il trucco e le sembra che dopo averlo usato la pelle sia meno secca rispetto a come gliela lasciano altri detergenti. Nel vasetto ha la consistenza di un gel: se ne mette un pochino (ne basta davvero poco) sul palmo e lo scalda strofinandolo tra le mani. Una volta scaldato diventa quasi un olio, e a quel punto lo passa sulla faccia. Poi lo risciacqua con l’acqua tiepida.(Il Post)Raccoglitori per rivisteUna redattrice ha comprato questi portariviste di Ikea. Sono di carta: ogni confezione ne contiene due e costa quattro euro. Le piacciono perché «danno un aspetto più ordinato alla libreria e sono sufficientemente alti da contenere anche i quotidiani». Si trovano sul sito di Ikea e a Milano sono disponibili anche per la consegna a casa.(Il Post)Se ne vuoi ancora, qui trovi tutte le liste degli oggetti che abbiamo comprato nei mesi passati.***Disclaimer: con alcuni dei siti linkati nella sezione Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi. Ma potete anche cercare le stesse cose su Google. Se invece volete saperne di più di questi link, qui c’è una spiegazione lunga. Tag: wishlistMostra i commenti
I momenti più memorabili delle cerimonie d'apertura delle Olimpiadi - Il PostGoogle: Gemma 2 disponibile per ricercatori e sviluppatori - AI news Assunzione della Beata Vergine Maria - Vatican NewsA Udine ci sono già tensioni in vista della partita tra Italia e Israele - Il PostGli smartphone possono capire quando siamo depressi - Il Post